Le Avversità abiotiche
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AVVERSITA’ ABIOTICHE
CATTIVE PRATICHE AGRONOMICHE
Ristagni idrici

La crosta superficiale

E' tipica soprattutto dei terreni argillosi. Sulla superficie del terreno si forma una crosta che impedisce la penetrazione dell’acqua e dell’aria. Occorre quindi romperla periodicamente tramite una zappa o un frangizolle. Per filari di ortaggi che si trovano a distanza ravvicinata si può utilizzare un coltivatore monodentato. Il problema della crosta superficiale può comunque essere attenuato trattando il terreno con ammendanti quali sabbia,calce e/o torba. Anche la pacciamatura non porta e formazione di crosta superficiale.
FISIOPATIE
Le avversità da insetti, acari, nematodi, funghi, batteri, virus, viroidi e fitoplasmi sono tutte di origine vivente e quindi si dicono avversità biotiche. Al contrario, le avversità dovute a cattive pratiche agronomiche, condizioni meteorologiche e soprattutto da carenza di elementi nutritivi si dicono abiotiche. Queste avversità sono in genere abbastanza facili da risolvere ma non sempre sono facili da riconoscere poiché le conseguenze sono spesso simili ai sintomi delle avversità biotiche.
Fisiopatie da condizioni ambientali e scorrette pratiche agronomiche

Sono in genere causate da una scorretta irrigazione, cioè alternando lunghi periodi di irrigazione con lunghi periodi di mancata irrigazione oppure alla mancata interruzione dell’irrigazione prima della raccolta degli ortaggi da frutto. Anche un eccesso di concimazione azotata può causare spaccature.
Edema
Sono in genere causate da eccessiva umidità e da alternanza di temperatura calda e fredda.
Scottature
Sono causate da elevate temperature ed eccessiva esposizione al sole.
Inverdimento
Causato dall’esposizione solare dei bulbi , radici o tuberi e/o a somministrazione eccessiva di azoto.
Gelo o basse temperature
Causato da lunghi o improvvisi ritorni di freddo o dal gelo prolungato.
Grandine
Nella migliore delle ipotesi, causa lesioni che sono fonte di inoculo di patogeni.
Suolo salino e aria salmastra
Suolo sassoso
Causa in particolare deformazione e sdoppiamento di radici e tuberi.
Fisiopatie da carenza o eccesso nutrizionale

Fosforo P : la carenza provoca rallentamento della crescita e, variazione di colore e deperimento delle foglie.
Potassio K : la carenza provoca incurvamento, ingiallimento ai margini e avvizzimento fogliare. I frutti subiscono decolorazioni e mancanza di aroma.
Magnesio Mg : la carenza provoca rallentamento della crescita. clorosi e macchie necrotiche sulle foglie
Calcio Ca : la carenza provoca clorosi internervale e necrosi ai margini delle foglie. I frutti subiscono marciume apicale.
Zinco Zn : la carenza provoca rallentamento della crescita, attorcigliamento e clorosi bruna-arancione delle foglie. Causes stunted growth, decrease of seed formation.
Molibdeno Mo : la carenza provoca la moria delle piantine, avvizzimento, necrosi dei margini delle foglie, mancata formazione delle infiorescenze.
Manganese Mn: la carenza provoca rallentamento della crescita, clorosi, macchie e necrosi delle foglie.
Boro B: la carenza provoca rallentamento della crescita, striature gialle delle foglie e marciume interno della radice. Nelle Brassicacee causa spaccatura delle infiorescenze,malformazione della parte basale della pianta.e cavità nei fusti.
Ferro Fe: la carenza provoca clorosi ferrica, ossia variazione di colore dal verde al giallo delle foglie.
Le fisiopatie si possono scongiurare tramite rotazione degli ortaggi, irrigazione corretta, breve ombreggiamento, rete antigrandine e corretta concimazione.
FITOTOSSICITA’
Molte sostanze, compresi i fertilizzanti, se non impiegati adeguatamente, possono diventare tossici per le piante invece che apportare miglioramenti.
Fitotossicità dei fertilizzanti – un esempio tipico è dato dall’utilizzo dell’Urea come concime azotato che se fornito in quantità eccessiva produce ammoniaca tossica per le piante. Anche l’impiego simultaneo di letame e calce agricola provoca la formazione di composti ammoniacali.
Fitotossicità della salinità del suolo o dell’acqua – i composti più significativi che aumentano la salinità del suolo e possono così divenire tossici per le piante sono il cloruro di sodio NaCl e il bicarbonato di sodio NaHCO3 che danno origine a ioni cloruro Cl⁻ e sodio Na⁺. Alcune piante dette alofite e che crescono in zone costiere hanno la capacità di vivere su suoli salini.
Fitotossicità degli ammendanti – gli ammendanti (per es. torba o calce) hanno la capacità di modificare il pH del terreno. Se distribuiti in quantità eccessiva, il pH si modifica esageratamente con conseguenze negative sulle colture.
Fitotossicità dei metalli – alcuni elementi sono fondamentali per il metabolismo dei vegetali e sono rappresentati da ferro, manganese, zinco, rame, cromo, molibdeno, nichel, cobalto e litio. Se però vengono somministrati in quantità eccessiva con i fertilizzanti, diventano tossici per le piante.
Fitotossicità dei fitosanitari - ovviamente i fitosanitari,se ben utilizzati seguendo le istruzioni in etichetta,non sono fitotossici per le piante per le quali sono autorizzati. Tuttavia per le varietà di recente introduzione o in caso di prodotti miscelati,è opportuno effettuare delle prove per verificare la mancanza di fitotossicità.
Fitotossicità dei diserbanti – se non correttamente utilizzati, i diserbanti possono ovviamente arrecare gravi danni alle orticole oltre che alle malerbe. Ciò accade in genere quando non si effettua la lettura delle etichette dei diserbanti sulle quali è indicata la selettività nei confronti di determinate colture e non verso altre, oppure per l’utilizzo di pompe irroratrici non ben ripulite da residui di diserbante, oppure per la dispersione di diserbante sulle colture orticole a causa di spruzzi soffiati dal vento.
Fitotossicità da allelopatia negativa – in parole semplici alcune piante producono sostanze che inibiscono lo sviluppo di altre piante (consociazioni sfavorevoli) e sono quindi fitotossiche.