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Approvvigionamento Ortaggi

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APPROVVIGIONAMENTO DEGLI ORTAGGI

Una volta allestita la progettazione dell’orto,dissodato e concimato, in primavera tutto è pronto per coltivare gli ortaggi. Diversi sono i modi per iniziare la coltivazione.

Acquisto di piantine:presso i garden center e consorzi agrari è possibile acquistare piantine in vasi singoli o contenitori alveolari già pronte per l’immediato trapianto con il loro panetto di terra. L’acquisto delle piantine è conveniente quando il numero di ortaggi necessario è limitato.
   

Acquisto delle sementi:quando il numero delle piantine occorrenti è significativo,conviene acquistare le sementi nei centri di giardinaggio o per corrispondenza.Per alcuni ortaggi non si utilizzano solo i semi,ma anche altri organi riproduttivi come bulbilli (Aglio e Cipolla),tuberi (Patata),zampe (Asparago) e carducci (Carciofo).



Il semenzaio:per molti ortaggi è preferibile seminare in contenitori in ambiente protetto per poi trapiantare le piantine quando sono sufficientemente sviluppate e il clima è adatto. Preferibilmente si utilizzano contenitori alveolari di plastica oppure contenitori di riciclo come vasetti di yogurt forati sul fondo. I contenitori si riempiono di terriccio da semina o torba
e per ognuno si immerge nel terriccio un seme (se grande come quello di zucche, zucchini, cetrioli) oppure 2-3 semi se piccoli. Si bagna e si ricoprono i contenitori con un film plastico per
alimenti o una lastra di vetro per favorire la germinazione (a germinazione avvenuta il film plastico si toglie e quando le piantine si saranno sviluppate se ne terrà una sola ).Il procedimento è immediato se si ha a disposizione un locale riscaldato e ben illuminato. In caso contrario occorre allestire un semenzaio vero e proprio. Allo scopo i possono utilizzare piccole serre scaffalate da giardino nelle quali porre una fonte di luce (esistono lampade apposite per la crescita vegetale) e una fonte di riscaldamento (per es. tappetini o cavi riscaldanti utilizzati per terrari presso negozi di animali). Il riscaldamento deve essere regolato da un termostato che mantenga la temperatura a 20-23 gradi. L’illuminazione è fondamentale affinchè le piantine non ‘’filino’’, cioè non si allunghino in maniera esile per poi deperire. Le giuste ore di illuminazione si possono regolare con un timer.      
Un tempo il semenzaio si costruiva nell’orto utilizzando un cassone ricoperto da una lastra di vetro. Il riscaldamento veniva assicurato immettendo sul fondo uno spesso strato di letame fresco che decomponendosi sprigionava calore. Oggi la pratica è in disuso.
Si tenga presente che per ortaggi quali pomodori, peperoni, melanzane,la semina in semenzaio va anticipata di diversi mesi (gennaio-febbraio) per ottenere piante ben sviluppate per l’epoca del trapianto (aprile-maggio).

La temperatura: gioca un ruolo fondamentale sulla germinazione dei semi e va considerata non solo la temperatura dell’aria ma anche e soprattutto quella del terreno dove si semina. La temperatura, inoltre, influisce anche sulla montata a seme prematura delle piante.

Il fotoperiodo e la dormienza:alcuni ortaggi hanno la necessità di ricevere un numero variabile di ore di luce per potersi sviluppare adeguatamente. E’ il caso tipico delle Cipolle che si distinguono in brevidiurne (si seminano in autunno poiché necessitano di giornate più corte), longidiurne (si seminano in primavera quando le giornate si allungano) e neutrodiurne o a giorno intermedio per le quali il fotoperiodo non è influente.
La dormienza consiste nel fatto che, per alcuni ortaggi, i semi non si possono far germinare subito dopo la raccolta, ma occorre un periodo “di riposo” che in genere è caratterizzato da un clima freddo (inverno).
La dormienza può essere indotta e interrotta anche artificialmente
ponendo i semi in frigorifero per poi lasciarli in ambiente più caldo.




Le sementi a nastro : per alcuni ortaggi la semina diretta in campo è resa difficoltosa dalla minutezza delle sementi. Esistono in commercio sementi a nastro dove i semi sono collocati già alla giusta distanza. In particolare risultano utili per carote, ravanelli, spinaci e valerianella. In alternativa si possono acquistare i cosiddetti “semi confettati o pillolati”, cioè ricoperti da un materiale solubile che rende il singolo seme di dimensioni maggiori.
E’ possibile auto-allestire sementi a nastro di qualsiasi  varietà utilizzando strisce di carta da giornale (di quotidiani e non di riviste patinate)cosparse di colla naturale e ‘’incollando’’ i semi alla giusta distanza. La carta di giornale non crea alcun ostacolo alla germinazione dei semi poiché si degrada facilmente. In commercio si può trovare una ben nota colla naturale in barattoli di alluminio e con pennellino. Tuttavia la colla naturale si può produrre facilmente.
1)Colla di amido – si stempera con qualche cucchiaio di acqua e aceto bianco una certa quantità di fecola di patate. Si mescola il tutto finchè si ottiene un liquido piuttosto denso e si mette in un pentolino contenente ancora un po’ di acqua e aceto. A fuoco lento si riscalda e si mescola fino ad ottenere una pasta della giusta densità.
2)Colla di farina - si stempera con qualche cucchiaio di acqua una certa quantità di farina di grano. Si porta a bollore in un pentolino a fuoco lento aggiungendo acqua e farina e mescolando fino ad ottenere una pasta della giusta densità.



Le sementi ibride F1 : molte varietà di ortaggi sono ottenute da incroci e il loro nome è seguito dalla sigla F1. Non si tratta di ogm ma di ibridazioni che consentono di ottenere cultivar di particolare aspetto (come le carote viola o le zucchine gialle), di produzione più abbondante e più resistenti alle malattie. Proprio perché sono più resistenti alle varie fitopatologie permettono di evitare, almeno in parte, l’utilizzo di fitofarmaci. Si pone però un problema di tipo etico: se si raccolgono i semi delle piante derivate da ibridi F1, questi sono sterili e non nasce nulla oppure nascono piante diverse da quelle originali.Tali sementi vanno quindi necessariamente acquistate.




Le sementi biologiche: sono sementi ottenute da coltivazioni biologiche e che non sono state conciate. In genere sono più costose.
La concia delle sementi: per limitare l’insorgenza di malattie soprattutto crittogamiche, a volte è conveniente immergere le sementi in una soluzione acquosa di prodotti a base di rame.



Semi monogerme e plurigerme:il caso tipico è rappresentato dalla Barbabietola, i cui semi sono in realtà dei glomeruli costituiti da più semi saldati tra di loro (semi plurigerme). Ne consegue che da un glomerulo nasceranno più piantine che dovranno essere diradate. Se invece il glomerulo contiene un solo seme si parla di seme monogerme.

L’autoproduzione delle sementi

Facendo montare le piante a semi, questi possono essere raccolti e conservati per l’anno successivo. Si ripuliscono eventualmente dalla polpa,si pongono ad asciugare e si conservano in sacchetti di carta in ambiente asciutto. Per gli ortaggi che producono frutti (zucchine, cetrioli,meloni, pomodori,ecc.) si aspetta che il frutto giunga a
completa maturazione per prelevare i semi. Per le leguminose (fagioli, fagiolini,ecc) i semi si prelevano quando il baccello è secco. Alcuni ortaggi hanno un ciclo biennale, cioè fioriscono e vanno a seme solo l’anno seguente alla semina. Altri ortaggi si moltiplicano in modo particolare : per es. dai carciofi si prelevano i cosiddetti carducci ,dagli asparagi le zampe e per le patate si conservano i tuberi non troppo grandi. Anche per le Cipolle si possono utilizzare i bulbilli.
L’autoproduzione delle sementi può non essere efficace se si coltivano diverse specie dello stesso ortaggio (per es. diverse qualità di zucchine o pomodori): può infatti accadere che si incrocino tra loro e dai loro semi può nascere una pianta con caratteristiche diverse dalla pianta originale.Per evitare ciò occorre
innanzitutto,in certi casi, riconoscere il fiore maschile da quello femminile. Non appena il fiore si schiude , in maniera tempestiva si preleva con un pennellino il polline del fiore maschile e lo posa sul fiore femminile. Poi si ricopre il fiore femminile fecondato con un sacchetto di carta da togliere non appena si forma il frutto. Da questo si possono quindi prelevare i semi.                                                                                                                                                        
Come detto in precedenza, l’autoproduzione dei semi può essere effettuata solo per cultivar classiche e non per ibridi F1.




Piante ortive innestate

Attualmente si possono trovare in commercio delle piantine innestate che offrono il vantaggio di essere più robuste e resistenti alle malattie.Una pianta innestata consiste di una parte apicale vegetativa(il nesto) che offre il prodotto desiderato e una parte basale con radici (il portainnesto) che conferisce la robustezza alla pianta e che è rappresentata da
una specie diversa con determinate caratteristiche.Si possono produrre anche in proprio,ma occorre pazienza e la necessità di procurarsi sia il nesto sia il portainnesto.Quest'ultimo non sempre è commestibile se lasciato libero di vegetare.




La semina e il Trapianto a dimora

Alcuni ortaggi si possono e devono essere seminati a dimora. E’ il caso di lattuga e cicoria da taglio, erbette, spinaci, valerianella, carote, prezzemolo, ecc.In alcuni casi il termine semina è improprio:per le cipolle e aglio si interrano i bulbi, per le patate i tuberi e per gli asparagi le zampe.

Letto di semina: dopo aver dissodato il terreno, si lavora superficialmente con un rastrello per spianare e sminuzzare le zolle. A questo punto la proda è pronta per essere seminata.  
Semina a spaglio: si distribuiscono i semi a terra il più uniformemente possibile. Si passa poi con un rastrello o si ricopre leggermente con terriccio.
Semina in file: i semi vengono distribuiti in file
parallele leggermente scavate nel terreno e a
debita distanza. Si ricopre poi col la terra prelevata dallo scavo.
Semina in postarelle: il seme viene posto in una buchetta nel terreno e ricoperto dal terreno prelevato. Le buchette devono essere a debita distanza. Si pratica quando il seme non è molto piccolo (per es. zucche e zucchine). Per i fagioli e piselli si impiantano i tutori e le reti prima della semina.
Irrigazione dopo la semina: dopo aver seminato si innaffia leggermente con un innaffiatoio munito di rosetta o un tubo di irrigazione munito di lancia a
pioggia. Occorre porre attenzione a non irrigare troppo vicino al terreno per non disperdere le semenze.




Germinazione: la germinazione delle sementi può essere facilitata ricoprendo la proda, dopo irrigazione,con un telo trasparente di plastica da rimuovere non appena spuntano le piantine. Alcuni semi poi è bene siano messi in ammollo in un bicchiere d’acqua un giorno prima della semina.I semi delle cucurbitacee (zucche, zucchine,ecc.) vanno collocati con la punta all’ingiù,i bulbi con il "girello" in basso e i fagioli si fanno pregerminare su un panno umido. Per semi molto duri,si smeriglia un poco la supeficie con carta vetrata.

Diradamento: nel caso della semina a spaglio (più raramente in file) quando le piantine si sono sufficientemente sviluppate, vanno diradate alla giusta distanza, cioè va mantenuto che quel si chiama sesto d’impianto. Le piantine rimosse vanno prontamente allontanate per non attirare insetti nocivi( soprattutto nel caso delle carote che attirano la mosca della carota).

Trapianto a dimora: nel caso si acquistassero le piantine o nel caso si fossero coltivate in semenzaio, nel periodo opportuno si trapiantano nell’orto. Le piantine coltivate in semenzaio sono pronte per il trapianto quando hanno emesso la quarta-quinta foglia vera da non confondere con quelle cotiledonari. Per altri ortaggi in genere si attende che siano alte una decina di centimetri. Il trapianto avviene preferibilmente in orari non troppo caldi e alle giuste distanze. La piantina si colloca con il suo panetto di terra, si innaffia e,quando necessario, si collocano i tutori.
            

Concimazione in buca d’impianto e file rialzate:nel caso di ortaggi che necessitano di molte sostanze nutritive (cucurbitacee: meloni, angurie,zucche e zucchine e solanacee:pomodori, peperoni e melanzane) è opportuno scavare una buca un poco profonda nella quale immettere un buon strato di stallatico, compost, ecc. Si ricopre con terra e si inserisce la piantina. Nel caso di ortaggi da bulbo, tubero e radice (cipolle, patate e carote) è bene che i filari siano rialzati per favorire il raccolto, lo sgrondo d’acqua e l’irrigazione laterale. Nel caso degli asparagi, poi, occorre allestire una asparagiaia vera e propria.

Il raccolto continuato: per avere un raccolto che sia continuo nel tempo il più possibile, si può seminare lo stesso ortaggio in due tempi leggermente diversi (2-3 settimane di distanza) oppure coltivare diverse varietà dello stesso ortaggio (alcune hanno sviluppo

precoce, altre più tardivo).                                                



Il calendario lunare

La pratica di coltivare l’orto seguendo le fasi lunari è una usanza antica. Si basa sul fatto che così come la luna attrae l’acqua dei mari causando le maree, allo stesso modo attrae la linfa delle piante verso l’apice. Inoltre la luna, in base alle diverse fasi, riflette la luce illuminando le nottate e quindi anche le piante.
In sintesi gli ortaggi da foglia che non devono fiorire e andare a seme si seminano o trapiantano in luna calante; gli ortaggi da radice, tubero e bulbo si seminano o trapiantano altrettanto in luna calante; gli ortaggi da frutto e da fiore si seminano o trapiantano invece in luna crescente.
Per conoscere le fasi lunari si può acquistare un calendario lunare,scaricare
un’applicazione sul telefonino o ricorrere al detto ‘’gobba a levante luna calante e gobba a ponente luna crescente’’.



Va precisato che l’orticoltura basata sulle fasi lunari non ha riscontro da un punto di vista scientifico. Tuttavia male non fa, ma l’importante è seminare e trapiantare nei giusti periodi dipendenti dai fattori climatici.






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