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Le Aromatiche ed Officinali

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Le Piante Aromatiche

Le piante aromatiche contengono sostanze gradevoli al gusto e all’olfatto e sono usate soprattutto fresche,per insaporire senza alterare troppo il sapore delle pietanze e che spesso aggiunte nei piatti  verso la fine della cottura o a cottura ultimata.
Molto spesso hanno anche proprietà officinali ma generalmente solo a dosi significative. Alcune,se utilizzate in eccesso possono essere persino tossiche. Per esempio,il Dragoncello è una tipica pianta aromatica utilizzata in cucina e con proprietà digestive,ma se assunto in grande quantità può causare problemi neurologici e aborto.
La caratteristica principale delle piante aromatiche consiste nel fatto che in esse sono contenuti Oli essenziali responsabili del buon profumo e delle proprietà salutari,ma anche delle controindicazioni tossiche. Gli Oli essenziali delle aromatiche si utilizzano in aromaterapia e sono ottenuti per distillazione degli organi della pianta in cui sono contenuti.

La Progettazione delle Aree aromatiche

Usualmente le Aromatiche si coltivano lungo il perimetro dell’orto (bordura) oppure in una apposita aiuola divisa in settori geometrici. Ad ogni modo si preferisce mantenere una certa separazione tra le Aromatiche e le piante orticole in particolare per non essere coinvolte in eventuali trattamenti fitosanitari.


Il Suolo e l'Esposizione per le Aromatiche

Come per molte orticole,il terreno deve essere lavorato fino ad una profondità di 50cm eliminando pietre,radici e tutto ciò che è indesiderato.Al contrario delle orticole,molte Aromatiche(ma non tutte) prediligono un suolo con un buon quantitativo di sabbia o addirittura ghiaietto di piccolo calibro ed un pH neutro o sub-alcalino. Durante la vangatura si incorpora del concime organico.Per le Aromatiche perenni non sono ovviamente richieste ulteriori vangature proprio perchè rimangono sullo stesso settore per anni.
Per quanto riguarda l'esposizione,per alcune aromatiche deve essere in pieno sole,mentre per altre in mezzombra. Tutte devono essere rigorosamente protette dal vento.
Molte Aromatiche si possono coltivare anche in vaso o cassoni.In Commercio si possono trovare terricci specifici per le Aromatiche,utili soprattutto per la coltivazione in vaso.


Gli Ammendanti e i Concimi

Come descritto in precedenza,le Aromatiche prediligono un suolo con pH neutro o sub-alcalino.Se il pH è troppo acido si corregge con Calce agricola,mentre se è troppo alcalino con Gesso agricolo.
Generalmente le Aromatiche non sono molto esigenti per quel che riguarda la concimazione.In genere è sufficiente somministrare concimi organici come stallatico,compost,farina d'ossa,cenere,ecc.Solo in casi eccezionali si può ricorrere anche a concimi chimici  ternari a basso titolo di Azoto.


La Semina e altre Tecniche riproduttive

In linea generale,le Aromatiche possono essere suddivise in piante erbacee (di solito annuali) e in piante semi-legnose a portamento più o meno arbustivo (di solito perenni).Le prime vengono assai spesso seminate direttamente in campo in file o a postarelle o in semenzaio in contenitori alveolari per poi essere trapiantate a dimora con il corretto sesto d'impianto (oppure si possono acquistare). Nel caso della semina diretta si procede in seguito ad un adeguato diradamento.
Le Aromatiche perenni invece si acquistano presso i garden centers oppure,se si ha già a disposizione almeno una pianta,tramite tecniche di riproduzione vegetativa come:
Talea - si utilizza una porzione di fusto o di ramo lunga 5-10 cm tagliata obliquamente sotto un nodo e si levano alcune foglie basali.Si riempie un contenitore con sabbia, terriccio e torba e,dopo aver aventualmente cosparso la base del rametto con un ormone radicante, seconda dei casi, all'aperto in terreno ben lavorato e sano, in serra o in cassone o foglia (quindi avremo tale e legnose,lo si immerge nel substrato e si bagna.Si copre il tutto con
una lastra di vetro o sacchetti di polietilene trasparente per mantenere elevata l'umidità e si lascia a mezzombra. Dopo un certo periodo di tempo la talea emette le radici e i nuovi germogli.Per essere certi di avere un buon esito,conviene ottenere più di una talea,alcune delle quali anche cimate nella porzione superiore.
Le talee erbacee si fanno generalmente in primavera,mentre le talee legnose nella tarda estate.
Propaggine - Consiste nel far produrre radici ai rami di una aromatica arbustiva piegandoli sino a terra e interrandoli, dopo aver prodotto delle incisioni al livello dei nodi per facilitare l'emissione delle radici. A radicazione avvenuta si staccano le nuove piante si collocano in vaso o in piena terra.
Margotta - La margotta è una talea ancora attaccata alla pianta madre. Verrà staccata solo dopo l'emissione delle radici. Si pratica un taglio anulare sul fusto o su un ramo della pianta, asportando una piccola parte di corteccia, si pone sfagno umido o torba sulla parte tagliata e si ricopre, con un rivestimento di polietilene che protegge e mantiene l'umidità. Dopo un periodo di 1 anno dall'incisione, la pianta emetterà nuove radici si potrà quindi procedere all'asportazione del nuovo individuo e alla sua messa a dimora.
Divisione dei cespi - consiste nel dividere le piante in due o più parti, già provviste di fogli,fusto e radici oppure con gemme in grado di sviluppare nuovi individui. La divisone del cespo consiste semplicemente nel dividere in due o più parti l’intera pianta quando essa ha raggiunto dimensioni ragguardevoli. Con un forcone si procede alla suddivisione, facendo attenzione sia a non rovinare l’apparato radicale, sia a che i nuovi esemplari abbiano tutti gli organi della pianta originale. Le nuove piante vanno subito interrate o rinvasate.

Il Fabbisogno idrico

La necessità di acqua varia a seconda dell'Aromatica coltivata.In genere occorre una buona irrigazione subito dopo la semina o il trapianto,mentre in seguito è sufficiente mantenere il terreno appena umido. Alcune Aromatiche invece prediligono un suolo piuttosto asciutto. In ogni  caso sono da evitare molto attentamente i ristagni idrici.

Pratiche Agronomiche supplementari

Pacciamatura - Utile per impedire la crescita delle malerbe e mantenere il suolo umido. In genere si utilizza materiale organico come paglia o erba sfalciata.
Rottura della crosta superficiale e diserbo manuale - Se non si pratica la pacciamatura occorre diserbare estirpando le malerbe manualmente e rompendo la crosta del suolo con un sarchiello.
Ombreggiamento - Alcune Aromatiche richiedono mezzombra soprattutto in estate. Si possono utilizzare reti ombreggianti.
Cimatura - Le piante aromatiche perenni devono essere potate in primavera per ottenere une nuova
germogliazione e formare una struttura armoniosa  a cespuglio. La potatura deve essere leggera,senza tagliare la parte lignificata.Le piante aromatiche erbacee con la fioritura perdono il loro aroma, e  quindi è bene eliminare i boccioli fiorali.
Contenimento - Alcune Aromatiche hanno la tendenza a diventare infestanti. E' bene quindi impedire l'auto-disseminazione eliminando i fiori e contenendo l'apparato radicale entro una buca con pareti rivestite di un materiale resistente come tavolette di legno o quadrotti in cemento.
Protezione invernale - Proteggere dal freddo con paglia.Alcune piante perenni non sono resistenti al freddo e devono passare la stagione fredda in vaso in locali luminosi e freschi.

Il Raccolto

Le Piante Aromatiche si raccolgono in periodi e con modalità dipendenti dall'organo prelevato:
Foglie -  se fresche si raccolgono  in primavera o,se possibile,a fine estate, quando la pianta ha una seconda fase di
crescita e in una giornata asciutta.   
Foglie e steli - si raccolgono poco prima che la pianta fiorisca e a mezzogiorno, quando il loro contenuto di olio essenziale è al massimo.
Fiori - si raccolgono al mattino, dopo che la rugiada si è asciugata, ma prima che i fiori siano sciupati dal sole.
Frutti secchi - Si raccolgono a completo sviluppo compresi i semi.
Semi - Si raccolgono nel tardo pomeriggio recidendo l'intero stelo e si lasciano ulteriormente seccare in un sacchetto di carta. I semi dei frutti secchi vengono raccolti quando i frutti sono completamente maturi.
Rizomi, tuberi e bulbi - Si raccolgono da una pianta di 2-3 anni, dopo il disseccamento della parte aerea.
Piante erbacee intere - Si raccolgono all’inizio della fioritura o subito prima in giornate asciutte, prive di rugiada. Si
recidono ad alcuni centimetri dal suolo e si privano delle zone secche o ingiallite o malate.


La Conservazione

Per non ridurre le proprietà terapeutiche è preferibile ripulire le parti da conservare solo con un panno umido. Molte Aromatiche si possono conservare surgelate o sottolio o sottaceto,ma in genere si sfrutta l'essiccazione. Il procedimento di essiccazione si può effettuare in  forno senza superare i 30-35 °C oppure si appendono o si stendono su carta assorbente in un locale poco illuminato, asciutto, ventilato,con temperatura di 20-30 °C.
Il tempo di essiccazione varia a seconda della parte utilizzata:8-10 giorni per le foglie; 3-4 giorni per i fiori.
In genere si consiglia di rinnovare il prodotto come minimo ogni anno e la quantità di 1Kg è più che sufficiente.
Da 1 kg di foglie ed erbe intere si ottengono circa 150 grammi di droga secca; da 1 kg di rami si ottengono circa 400 grammi di droga secca.
Il prodotto essiccato si conserva poi in barattoli di vetro sterilizzati con acqua bollente.
In commercio esistono appositi essiccatori.


I Costituenti delle Piante Aromatiche

Fenilpropani - Sono rappresentati in particolare dall'eugenolo,umbelliferone e dalle cumarine. Le cumarine sono responsabili dell'azione fototossica di alcune ombrellifere.Il contatto con le foglie di quese piante seguito da un'esposizione solare può provocare un arrossamento molto intenso della pelle.
Acidi idrossicinnamici -  Sono rappresentati in particolare dall'acido caffeico
Flavonoidi - Sono rappresentati in particolare da quercetina,antocianosidi,catechine,isoflavoni.Sono composti
che rafforzano i vasi sanguigni e hanno proprietà antinfiammatorie. Alcuni sono diaforetici o diuretici, migliorano la circolazione della pelle e dei reni.
Terpeni - Sono rappresentati in particolare dai  costituenti degli oli essenziali,quali il mentolo,il timolo,geraniolo, mircene, la canfora, il limonene,ecc.
Si tratta di composti volatili,dal profumo gradevole e proprietà benefiche ad eccezione di alcuni come il tujone, sospettato di essere neurotossico.
Diterpeni - Sono rappresentati dai principi amari delle Labiate e dallo Steviolo.
Triterpeni - Sono rappresentati in particolare dalla glicirrizina, il principio dolce della liquirizia, e gli acidi olenolici. Le saponine sono triterpeni legati a zuccheri. Hanno proprietà tensioattive, emulsionante comportandosi come saponi naturali. Questa proprietà li rendono purificanti ed emollienti ed utili per il trattamento dei problemi della pelle. Le saponine vengono utilizzate anche come espettoranti e per combattere le affezioni delle vie respiratorie.
Tetraterpeni -  Sono rappresentati dai carotenoidi, responsabili del colore di molti frutti (licopene, beta-carotene ) e fiori (luteolina). Alcuni di essi hanno azione provitaminica.
Polifenoli -  sono composti caratterizzati da proprietà antiossidante,antibatterica,antivirale, anticancerogenica e antinfiammatoria.Un polifenolo è il resorcinolo.
Tannini -  Sono derivati dell'acido tannico ed hanno proprietà antinfiammatoria, antisettica, emostatica. Sono composti caratterizzati dal sapore astringente.
Sesquiterpeni -  Una classe importante è quella dei lattoni sesquiterpenici, che rappresentano i principi amari
delle Composite.Un rappresentante è il farnesolo.
Mucillagine e gomme - Hanno un'azione emolliente e vengono usate  per tossi secche, stomaco e intestino  irritato.
Resine - Sono sostanze appiccicose contenenti un olio volatile. secreta dalle piante come protezione contro le infezioni.
Salicilati - Sono analgesici, antisettici e antinfiammatori.
Oli essenziali - La maggior parte delle erbe che contengono oli essenziali sono antisettiche, antinfiammatorie, antimicotiche e agiscono sulla stimolazione del sistema immunitario.

Le Avversità

Raramente le Piante Aromatiche subiscono attacchi da parte di insetti,anzi spesso rappresentano un deterrente per altre colture come gli ortaggi.
Ciononostante i relativi pochi insetti dannosi sono elencati nelle
raffigurazioni a lato.

Ancora più raramente le piante aromatiche sono soggette ad
attacchi fungini,batterici e da virus.Questo grazie alle proprietà antimicrobiche degli oli essenziali in esse contenuti.Ciononostante le possibili avversità da microrganismi sono elencate nelle raffigurazioni a lato.In particolare sono soprattutto da temere gli attacchi fungini che portano le radici a marcescenza ma in genere ciò avviene solo in presenza di suoli compatti e con ristagni idrici.
Tra le patologie fungine si possono citare l'alternariosi (da Alternaria solani),la fusariosi (da Fusarium tabacinum),la
muffa grigia (da Botrytis cinerea),la peronospora (da Phytophthora nicotianae,P. drechsleri,P.cryptogea,P. tentaculata   e Peronospora lamii),l'oidio (da Erysiphe polygoni),la ruggine (da Puccinia menthae).I funghi che infestano le radici sono rappresentati da Rhizoctonia solani,Sclerotinia sclerotiorum, Phoma multirostrata,Thielaviopsis basicola e Cylindrocarpon destructans.
Tra i patogeni  batterici,Agrobacterium tumefaciens causa marciumi radicali e Pseudomonas viridiflava causa necrosi fogliari.Tra le virosi, AMV (virus dell’erba medica) e CMV(virus del mosaico del cetriolo) causano variegature gialle fogliari.


L'Origano è una pianta erbacea perenne semi-arbustiva,con una altezza di 20-60 cm.Possiede un rizoma legnoso dal quale si sviluppano i fusti,prostrati nella parte basale e poi eretti,Le foglie sono opposte, ovali con breve picciolo,pelose sulle nervature e poco dentate.L'infiorescenza è un corimbo-ramoso o una spiga ed è formata da fiori piccoli e di colore rosa porpora, raramente bianchi ed ermafroditi.Il frutto è piccolo tetrachenio bruno scuro, di forma ovale. I semi  hanno una appendice oleosa che attrae le formiche
L’Origano è noto sin dal tempo dei Romani.

L'Origano contiene un olio essenziale con terpinene, carvacrolo, timolo, mircene, cariofillene, cineolo.Ha proprietà antisettica e disinfettante,revulsiva, antispastica, digestiva, espettorante e sudorifera.


Origanum majorana (Maggiorana) - si distingue per fusto pubescente e foglie picciolate ristrette alla base.
Origanum onites  (Origano siciliano) - si distingue per fusti con peli fitti e  setole patenti, foglie sessili
ovate, brattee ovali-rombiche cigliate sul bordo e corolla bianca.
Origanum hirtum - Ha un portamento strisciante di crescita, e produce foglie molto aromatiche, di colore verde scuro. I fiori bianchi appaiono in spighette terminali o ascellari nel mese di luglio.
Origanum dictamus (Dittamo di Creta) - Le foglie grigio-verdi sono opposte, ovali e ricoperte da una peluria bianca che gli dà una consistenza vellutata. I fiori sono  di color rosa pallido tendenti al viola, formano  grappoli allungati e fioriscono nei mesi estivi.Ha un gusto molto più delicato rispetto all’Origano officinale.






L'Origano richiede un terreno gessoso e ben drenato.Esposizione in pieno sole.



Concimare poco con letame maturo,stallatico o compost.




La semina si effettua in marzo-aprile, oppure per talea o radice in autunno.Quando le piante hanno tre o quattro foglioline, si possono distanziare.





Con gli ortaggi, l'Origano e la Maggiorana si possono consociare con carote, cipolle, barbabietole e cetrioli.



Il terreno va mantenuto umido, ma senza eccessi idrici.




Pacciamatura con paglia.




Si raccolgono le foglie e le sommità fiorite secondo il bisogno. Per l'essiccazione,raccogliere mazzetti di fiori e foglie a metà estate tagliando i fusti alla base e lasciarli capovolti in ambiente asciutto e poco illuminato per 5 giorni.
L'aroma si intensifica con l'essiccazione.L'Origano si può anche congelare.

L'Origano si utilizza sulla pizza,pesce, patate,formaggi,carne,pomodoro e ortaggi sott'olio e sott'aceto.Il vino di origano, ottenuto facendo macerare le sommità fiorite ed essiccate nel vino è
un ottimo aperitivo.
La Maggiorana si presta per gli stessi utilizzi.


L'Origano può essere danneggiato da afidi,cicaline e alcuni lepidotteri.
Tra le malattie crittogamiche si può citare l'Oidio






La Santoreggia è una pianta erbacea annuale (perenne la montana) con portamento cespitoso ed una altezza di 10-30 cm.Possiede una radice a fittone e un fusto ramificato. I rami portano foglie opposte, lanceolate, di colore verde chiaro e ricoperte da una leggera peluria. In estate compaiono i fiori bianchi o rosei e disposti in glomerulli all’ascella delle foglie.Il frutto è uno schizocarpo composto da 4 nucule. La forma è ovoide con superficie liscia.Il colore è bruno. La specie annuale dissecca completamente con
l'arrivo dei primi freddi, la Santoreggia montana invece va riparata dal gelo nelle regioni in cui è più intenso e persistente.
Gli antichi Egizi e i Greci ritenevano che la santoreggia avesse proprietà afrodisiache e per questo nel Medioevo era vietato coltivarla nei chiostri dei monasteri.I Greci usavano la santoreggia per uccidere larve di zanzara.
La Santoreggia contiene acidi fenolici liberi, soprattutto acido rosmarinico e un olio essenziale con carvacrolo, p-cimene, timolo, terpinene.Possiede proprietà antisettiche, toniche, stimolanti, antiossidanti,antireumatiche, carminative, digestive ed espettoranti.


La Satureja hortensis e montana sono le Santoregge più comuni,ma esistono molte altre specie annuali o perenni,tra cui:
Satureja douglasii - pianta annuale che produce lunghi steli rampicanti. Necessita di una esposizione in mezzombra e atmosfera umida. Ha un sapore delicatamente mentolato.
Satureja spicigera - pianta perenne tappezzante. Necessita di un terreno calcareo ben drenato.Ha un aroma più pungente.
Satureja thymbra - pianta perennante con portamento strisciante.Necessita di un terreno calcareo ben drenato.Ha un aroma molto pungente.


La Santoreggia richiede un terreno secco e ben drenato,di natura calcarea,sabbioso e non
particolarmente fertile.Esposizione in pieno sole.Resiste bene al caldo intenso.



La Santoreggia non necessita di fertilizzazioni ma può essere concimata una volta ogni 4 mesi con poco fertilizzante contenente azoto e potassio.La concimazione può anche essere compiuta prima della semina, utilizzando del letame maturo o compost.



La Santoreggia si semina in campo in file distanti  30 cm in marzo e aprile oppure in semenzaio, tra il mese di novembre e quello di dicembre.In primavera le piantine possono essere trapiantate.
Per la Santoreggia montana la divisione dei cespi va compiuta nel periodo compreso tra marzo ed aprile estraendo il pane di terra e dividendo il cespo in più parti.La propagazione per talea si ottiene con rami lunghi circa 10 cm ed erbacei prelevati in primavera o semilegnosi, dopo agosto. La radicazione avviene velocemente e le nuove piante possono essere trapiantate nell’annata successiva.Si può anche procedere per propaggine.

Con gli ortaggi, la Santoreggia si può consociare  con fagioli,cipolle,bieta,barbabietola e lattuga. Svantaggiosa è invece la consociazione con le piante del genere Artemisia come il Dragoncello e l'Abrotano.

La Santoreggia sopporta bene la siccità, tuttavia nel corso della stagione estiva è è sufficiente un’irrigazione molto abbondante ogni  3 settimane. Prima di procedere con le annaffiature si deve controllare che il terreno sia completamente asciutto.
Evitare assolutamente i ristagni idrici che danneggiano molto la pianta per la comparsa di marciumi radicali.

Potare moderatamente per aiutare la pianta a ricacciare e prolungare la durata.




Le foglie della Santoreggia si raccolgono in estate e autunno se utilizzate fresche, mentre se si
vogliono essiccare vanno raccolte in primavera prima che avvenga la fioritura.
La Santoreggia si risemina naturalmente.


La Santoreggia,ha un sapore che ricorda quello del timo, ma più piccante. Le foglie essiccate si usano come condimento con le carni alla griglia, cereali, legumi, insaccati, uova, verdure crude e cotte,salse e formaggi.Utilizzata anche come aromatizzante per liquori.

La Santoreggia è poco soggetta all’attacco da parte di insetti.
Se coltivata in un ambiente particolarmente umido, può essere infestata da funghi come l’oidio che si manifesta con delle macchie di colore bianco farinoso che appaiono soprattutto sulle foglie e sui germogli. Inoltre, un’eccessiva irrigazione può causare marciume radicale che può anche portare alla morte della pianta.Un'altra  malattia crittogamica è la Peronospora.




Il Timo è una pianta perenne suffrutice, alta 10-60 cm, con fusti eretti,ramosi,che tendono a lignificare formando cespugli. Le radici sono  fascicolate.Le foglie sono lanceolate-lineari, opposte, sessili o brevemente picciolate, di colore grigio-verde, più chiaro nella pagina inferiore per la presenza di peli.L' infiorescenza è una spiga allungata con fiori roseo-biancastri bilabiati.Il frutto è un tetrachenio.
Gli antichi Egizi utilizzavano il Timo per imbalsamare i defunti. Gli antichi Greci lo bruciavano come incenso aromatico. I soldati Romani facevano un bagno di Timo prima di entrare in guerra. I Romani cominciarono ad introdurre il timo in cucina.
Il Timo contiene un olio essenziale i cui componenti principali sono il timolo, il p-cimene , il carvacrolo, il gamma-terpinene, il borneolo e il linalolo.
I rami,le foglie e i fiori possono essere impiegati in infusione per calmare la tosse, le irritazioni
dell'apparato respiratorio e il raffreddore e anche per migliorare la digestione. Ha proprietà  antispasmodiche, stomachiche,antisettiche.

Il Timo presenta un numero notevole di specie e varietà,sia naturali sia ibride.Tra le specie naturali le più comuni sono il Thymus vulgaris e il T. serpyllum.Tra gli ibridi il Thymus x citriodorus.






Il Timo richiede un terreno secco e ben drenato,di natura calcarea,sabbioso e non
particolarmente fertile.Esposizione in pieno sole.Resiste bene al caldo intenso,poco al gelo.




Concimare poco con letame maturo,stallatico o compost.



Il Timo si semina in campo in contenitori alveolari con substrato
molto ricco di sabbia, coprendo appena il seme. Le piantine verranno trapiantate a gruppi di 2 o 3 in singoli vasi e quando saranno ben cresciute e irrobustite verranno poste in terreno.
La propagazione avviene anche per talee apicali estive o propaggini.


Con gli ortaggi, il Timo si può consociare con carote,cavoli,lattuga e patate.




Il Timo sopporta bene la siccità, tuttavia nel corso della stagione estiva è è sufficiente un’irrigazione molto abbondante ogni  3 settimane. Prima di procedere con le annaffiature si deve controllare che il terreno sia completamente asciutto.
Evitare assolutamente i ristagni idrici che danneggiano molto la pianta per la comparsa di marciumi radicali.


Potare moderatanente per aiutare la pianta a ricacciare e prolungare la durata.



Si può raccogliere il timo per tutto l'anno e in particolare i ramoscelli fioriti in maggio-luglio recidendo i fusti fiorali a 5-10 cm al di sotto dei fiori ed evitando le parti legnose. Essiccare in strato sottile, in luogo ben
aerato e all’ombra. Le foglie vengono poi separate dai ramoscelli secchi e conservate in recipienti di
vetro o porcellana.


Il Timo viene utilizzato per aromatizzare brodi, ripieni, minestre,il pesce, verdure,pollo.



Il Timo può essere danneggiato da afidi e alcuni lepidotteri.
Tra le malattie crittogamiche si può citare l'Alternariosi.






Il Rosmarino è un arbusto sempreverde alto 50–200 cm, con radici profonde,fusti legnosi eretti o prostrati e ramificati.Le foglie sono coriacee,sessili,opposte, lineari-lanceolate, numerose sui rametti; di colore verde sulla pagina superiore e biancastre su quella inferiore per la presenza di peluria bianca.L'infiorescenza è una lunga spiga di piccoli fiori ermafroditi, sessili e di colore lilla, azzurro-violacea,bianca o azzurro pallido.I frutti sono tetracheni, oblunghi e lisci, di colore brunastro.
E' una pianta originaria delle coste del Mediterraneo.
Dalle foglie del Rosmarino si estrae un olio essenziale incolore o giallognolo,contenente pinene, canfene, cineolo, eucaliptolo, canfora e borneolo.
Le foglie possiedono proprietà aromatiche, stimolanti l'appetito e le funzioni digestive, stomachici, carminativi, utili nelle dispepsie atoniche e gastralgie, tonici e stimolanti per il sistema nervoso, il fegato e la cistifellea.I fiori hanno proprietà simili alle foglie.

Le due varietà principali di Rosmarino differiscono per il portamento che può essere eretto (il più comune) o prostrato(particolarmente adatto per essere coltivato come pianta ricadente o come tappezzante su terreni in pendio).
L'altra differenza tre le varietà risiede nel colore dei fiori.





Il Rosmarino richiede un terreno sabbioso,con calcio e molto ben drenante.Esposizione in pieno sole e al riparo dal vento.Nel Nord Italia è consigliabile la coltivazione a ridosso di un muretto assolato.



Concimare con letame maturo,stallatico o compost.


In genere le piante di Rosmarino si acquistano nei garden centers oppure si ottengono da talea apicale dei nuovi getti in primavera piantate in un miscuglio di torba e sabbia. Meno usualmente si semina in aprile-maggio e si trapianta in settembre. Il Rosmarino si può coltivare in vaso, rinvasando ogni 2-3 anni, usando terriccio per aromatiche.
1-2 piante di Rosmarino sono più che sufficienti per il fabbisogno familiare.


Con gli ortaggi, il Rosmarino si può consociare con carote, fagioli e barbabietole.
Vantaggiosa è anche a consociazione con la Salvia.


Cimatura - Una leggera potatura degli apici vegetativi consente un  migliore aspetto cespuglioso.
Potatura - Piante ben sviluppate di Rosmarino possono essere utilizzate e leggermente potate per creare siepi.


Le foglie fresche si raccolgono tutto l'anno a seconda delle necessità. Per l'essiccazione si tagliano foglie,
ramoscelli e fiori in aprile-giugno e si appendono in ambiente asciutto,areato e poco illuminato.



Le foglie appena raccolte profumano la carne cotta,le grigliate,il pesce,ecc.



Il Rosmarino può essere danneggiato da cicaline,cocciniglie e alcuni lepidotteri coleotteri.
Tra le malattie crittogamiche si possono citare la il Marciume radicale,l'Alternariosi,laPeronospora, la Botrite.




La Salvia è una pianta suffrutice perenne con fusto eretto, ramificato e legnoso alla base,alto 50–70 cm.Le radici sono di tipo fascicolato; ma sono presenti anche radici grosse con molte diramazioni rizomatose.
Le foglie, di forma oblunga sono semplici, opposte,picciolate, persistenti, ricoperte da una leggera peluria.
Le infiorescenze sono spighe terminali di fiori ermafroditi,di color blu -violetto.Il frutto è un tetrachenio ovoidale con semi piccolissimi di colore marrone scuro.
La Salvia è originaria delle zone mediterranee e utilizzata già dagli antichi Romani e dai Greci per le sue proprietà curative e considerata sacra.Un tempo si credeva che avesse proprietà afrodisiache.
L' olio essenziale della Salvia officinalis contiene tujone, cineolo, borneolo, linalolo, β-terpineolo e β-cariofillene con proprietà antisettiche. Nella Salvia sono anche presenti principi amari come la salvina e la picrosalvina che agiscono sull'apparato gastro-intestinale; l'acido carnosico antiossidante ed anti-infiammatorio;triterpeni come amirina, betulina, acido crategolico; acidi fenolici quali acido caffeico, acido rosmarinico, acido clorogenico ed acido ferulico che stimolano la cistifellea;flavonoidi come luteolina, salvigenina, genkwanina, cirsimaritina ed ispidulina, con azione antiossidante ed estrogenica. La proprietà estrogenica conferisce inibizione della sudorazione e della secrezione di latte materno. La Salvia possiede anche attività diuretica,balsamica ed ipoglicemica.


Le varietà differiscono per il colore delle foglie.





La Salvia richiede un terreno sabbioso o franco,con calcio e molto ben drenante. Esposizione in pieno sole e al riparo dal vento.



La concimazione può anche essere compiuta utilizzando del letame maturo o compost.Più precisamente i quantitativi di azoto,fosforo e potassio in base alle tonnellate prodotte,sono elencate in tabella. L'azoto deve essere frazionato in almeno due interventi a partire dalla ripresa vegetativa primaverile.Il fosforo ed il potassio, se necessari, vanno somministrati in corrispondenza della preparazione del terreno.

In genere le piante di Salvia si acquistano nei garden centers oppure si ottengono da talea apicale dei nuovi getti in primavera piantate in un miscuglio di torba e sabbia. Meno usualmente si semina in aprile-maggio e si trapianta in autunno. La Salvia si può coltivare in vaso, rinvasando ogni 2-3 anni, usando terriccio per aromatiche.
1-2 piante di Salvia sono più che sufficienti per il fabbisogno familiare.

Molto spesso la Salvia viene coltivata associata al Rosmarino,con cui condivide le medesime esigenze colturali.




Con gli ortaggi, la Salvia si può consociare con carote, fagioli, cavoli,piselli, e finocchi. Svantaggiosa è invece la consociazione con cetriolo e lattuga.


La Salvia sopporta bene la siccità, tuttavia nel corso della stagione estiva è è sufficiente un’irrigazione molto abbondante ogni  3 settimane. Prima di procedere con le annaffiature si deve controllare che il terreno sia completamente asciutto.
Evitare assolutamente i ristagni idrici che danneggiano molto la pianta per la comparsa di marciumi radicali.
Più precisamente,l'apporto idrico si può stimare tramite bilancio sapendo che Kc assume i valori descritti in tabella oppure ci si riferisce al volume di adacquamento massimo in base alla tessitura del suolo.

  • Eliminazione delle malerbe.
  • Eventuale paccianatura con paglia.



La Salvia viene raccolta all’inizio della fioritura,preferibilmente nel pomeriggio per una migliore qualità dell’essenza. Le foglie vengono essiccate,preferibilmente in un essiccatoio alla temperatura di 50° C.




Le foglie di Salvia sono utilizzate per piatti a base di carni e formaggi,minestre,ripieni e sughi.Le foglie sono ottime fritte in pastella.


La Salvia può essere danneggiata da afidi,cicaline,cocciniglie,psille, alcuni coleotteri e diversi lepidotteri .
Tra le malattie crittogamiche si possono citare la Peronospora e l'Oidio.












La Melissa è una pianta perenne, erbacea,dal profumo di limone, alta 30-80 cm.Le radici sono secondarie da rizoma orizzontale.Fusti eretti,ramificati, con peli setolosi. Foglie verdi-
giallastre picciolate, cuoriformi con orli dentellati e arrotondati, opposte.Le infiorescenze sono racemi con fiori bilabiati, ermafroditi,di colore giallastro che diventa bianco-rosato dopo la fecondazione.I frutti sono tetracheni contenenti piccoli semi bruni.
Originaria del sud dell'Europa o dell'Asia occidentale, questa pianta è giunta in Europa tramite gli Arabi.Le sue virtù erano già note nella Grecia antica.Il naturalista romano Plinio il Vecchio, la raccomandava per arrestare le emorragie.I
medici arabi raccomandavano la Melissa per le sindromi nervose ed ansiose. Cominciò ad essere coltivata negli orti dei conventi con l’arrivo del Medioevo. Divenne l’aroma principale per la produzione di molti liquori ed elisir di lunga vita.
Famosa è l’acqua di melissa dei Carmelitani Scalzi,un  alcolato a cui si ricorre per mal di denti, crisi nervose,
insonnia, ecc.
L' olio essenziale di Melissa contiene citrale, citronellale e cariofillene. Nella Melissa sono anche presenti triterpeni come acido caffeico, acido rosmarinico e vari flavonoidi come luteolina, quercetina, apigenina, campferolo.Melissa officinalis possiede proprietà sedative negli stati d'ansia ed anche  azione spasmolitica curativa dell'emicrania.
Viene controindicata per i soggetti affetti da glaucoma e che soffrono di ipotiroidismo.

La Melissa tipica è  la specie officinalis con foglie verde chiaro e molto vigorosa.Ne esistono poi una dorata  gialle e portamento strisciante ed una varietà screziata con foglie appunto screziate e meno invasiva.
La varietà altissima ha un gradevole aroma di arancia.


La Melissa richiede un terreno umidi e fertile,profondo e leggermente argilloso con una buona quantità di sabbia.Sopporta  bene anche i substrati poveri, purché le irrigazioni siano frequenti.Esposizione in mezzombra e al riparo dal vento.Non teme il freddo.



La concimazione può anche essere compiuta utilizzando del letame maturo o compost.


In genere le piante di Melissa si acquistano nei garden centers ma si ottengono facilmente anche da semina eseguita in primavera in seminiere, dove viene introdotto del terriccio composto di terra, torba e molta sabbia. I semi vengono distribuiti sul terriccio e ricoperti appena con altro terriccio. La germinazione avviene in circa 2 settimane.Le seminiere vanno tenute costantemente umide e in mezzombra.La Melissa si può anche moltiplicare per divisione dei cespi.
La Melissa si può coltivare in vaso, rinvasando ogni 2-3 anni, e mantenendo umido il terriccio.
1-2 piante di Melissa a distanza di 50-100 cm e messe a dimora all'inizio dell'autunno o in primavera sono più che sufficienti per il fabbisogno familiare.


Con gli ortaggi, la Melissa si può consociare con pomodori .





La Melissa non necessita di grandi quantità d'acqua,ma occorre irrigare  con regolari moderate quantità d'acqua per mantere umido il terreno  evitando i ristagni idrici.


La Melissa tende a diventare invasiva.
Cimatura - numerose cimature consentono di ottenere piante ben accestite.


La raccolta è preferibile che avvenga a luglio, quando comincia la fioritura, anche tagliando l’intero cespuglio alla base. In questo modo si evita l’autodisseminazione e  la pianta sarà stimolata a produrre nuovi steli e ad allargarsi.Una ulteriore raccolta si può poi eseguire ad ottobre. La raccolta dei semi si effettua verso ottobre.
La Melissa si conserva congelandola oppure essiccata.L'essiccazione deve avvenire all’ombra, in un’area poco umida e ben ventilata.

Le foglie giovani e tenere tagliate finemente si abbinano ottimamente con insalate,carote,
finocchi,pollame,funghi,pesce e carni bianche.La Melissa viene utilizzata anche in pasticceria.
Le foglie possono essere utilizzate al posto del limone, nella preparazione di amari, di minestre, frittate,salse,macedonie.
L’aroma emanato dalla Melissa allontana le zanzare.

La Melissa può essere danneggiata da alcuni lepidotteri e dalla Cassida.
Tra le malattie crittogamiche si possono citare la Septoriosi e l'Oidio.





Le varie piante di Menta sono erbacee perenni alte 30–120 cm con gemme svernanti al livello del suolo.Le radici sono secondarie da rizoma, il quale può essere strisciante.La parte aerea del fusto è in genere ascendente con la superficie più o meno pubescente e striata.Le foglie superiori sono sessili mentre quelle basali picciolate e sono disposte in verticilli alternati in modo opposto. La lamina fogliare è verde,oblunga, lanceolate o ellittica; l'apice è acuto e i bordi sono seghettati, dentati o crenati. La superficie è ricoperta da peli semplici contenenti sostanze aromatiche.Le infiorescenze, posizionate all'apice del fusto o all'ascella delle foglie intermedie sono spighe di fiori sono quasi sessili o brevemente pedicellati,ermafroditi,di colore lilla chiaro e che sbocciano in agosto e settembre.Il frutto è uno schizocarpo con la superficie da liscia a rugosa
La Menta è utilizzata come aroma fin dai tempi antichi.Fu introdotta in Gran Bretagna dai Romani e poi introdotta in
Americhe dai conquistatori.Nel Medioevo i medici utilizzavano mazzetti di menta per proteggersi dalle epidemie di peste e bruciavano i fusti nei luoghi infestati dalle pulci.Nei tempi antichi era considerata afrodisiaca.
L'olio essenziale di Menta contiene mentolo,mentone,mentofurano, monoterpeni, sesquiterpeni, tannini, sostanze amare, flavonoidi,acido ursolico acido oleanolico ed azuleni.
La Menta possiede proprietà digestive, stimolanti delle funzioni gastriche, antisettiche ed antispasmodiche, tonificanti.Per uso interno si utilizza nel trattamento della delle eccessive fermentazioni intestinali, della nausea, del mal di testa e dei dolori intestinali.Per uso
esterno si utilizza come aromatizzante, rinfrescante, analgesico, antipruriginoso e per infiammazioni
delle mucose, l'alito cattivo, dolori nevralgici e i dolori reumatici.Presenta controindicazioni come il reflusso gastroesofageo e l'ulcera gastrica.
L'olio essenziale di Mentha pulegium non deve mai essere ingerito poiché è fortemente tossico e potenzialmente letale anche a piccole dosi per il suo contenuto in mentofurano. Inoltre,le sue proprietà abortive hanno procurato in passato diversi casi infausti sia per il nascituro sia per la donna in gravidanza.


Molte sono le varietà di Menta che differiscono per la specie di appartenenza:


  • Mentha spicata - Alta 30-100 cm e molto aromatica.
  • Mentha x piperita - E' un ibrido fra Mentha spicata e Mentha aquatica.Ha foglie color verde intenso, con sfumature porpora lungo il fusto, e per questo si distingue in menta bianca o menta nera.Essendo un ibrido sterile,invece propagata per talea.
  • Mentha suaveolens - Alta di 50– 90 cm, con un forte odore e  sapore simile a quello dell'ananas e con notevole tendenza a diventare infestante.
  • Mentha aquatica - Alta di 15 – 50 cm,fortemente aromatica e che cresce lungo le sponde dei fiumi, prati umidi e acquitrini.
  • Mentha pulegium - Conosciuta come menta romana è alta  15-60 centimetri e con fusto di colore rossastro e ricoperto da una fine peluria
  • Mentha x gracilis - E' un ibrido tra Mentha arvensis e Mentha spicata (menta nativa). Presenta un aroma con sentori di zenzero.Essendo un ibrido sterile,invece propagata per talea.
  • Mentha arvensis - Alta 10 – 60 cm,fortemente aromatica e foglie larghe.
  • Mentha longifolia - Alta  30 - 120 cm con profumo simile a quello della Mentha x piperita.
  • Mentha requienii - Conosciuta anche come menta della Corsica presenta foglie minuscole e tappezzanti, molto profumate.
  • Mentha cervina - Cresce in zone umide e paludi. Le foglie sono usate in erboristeria per le loro proprietà antisettiche.
  • Mentha gattefossei - Conosciuta come Menta francese.È una piccola menta che può essere coltivata in terriccio umido e leggero.
  • Mentha x rotundifolia - Conosciuta come Menta glaciale e alta fino a 80 cm con  foglie rotondeggianti senza peluria, color verde intenso e molto profumata.

Alcune di queste specie presentano poi varietà che possono differire per l'aroma e il colore delle foglie.











La Menta richiede terreni profondi,leggeri,con pH da subacido a subalcalino.Molte specie necessitano di una umidità costante del suolo senza ristagni idrici. La Menta  si adatta ad ambienti diversi con esclusione dei climi molto freddi.Alcune si coltivano presso laghetti.


La concimazione può essere compiuta utilizzando del letame maturo o compost.Più precisamente i quantitativi di azoto,fosforo e potassio in base alle tonnellate prodotte,sono elencate in tabella. L'azoto deve essere frazionato in almeno due interventi a partire dalla ripresa vegetativa primaverile.Il fosforo ed il potassio, se necessari, vanno somministrati in corrispondenza della preparazione del terreno.

La semina si esegue in primavera e in autunno,tuttavia la propagazione è molto facile tramite divisione del cespo,pezzi di stoloni che vanno presi dalla pianta principale e piantati a poca profondità o per talea.La distanza tra le piante è di 50 cm.
La Menta può anche essere coltivata in un grosso vaso.



Con gli ortaggi, la Menta si può consociare con pomodori,patate,cavoli,lattuga e fragole.


La Menta è mediamente resistente alla carenza idrica, tuttavia il terreno deve essere mantenuto umido.Evitare assolutamente i ristagni idrici che danneggiano molto la pianta per la comparsa di marciumi radicali.
Più precisamente,l'apporto idrico si può stimare tramite bilancio sapendo che Kc assume i valori descritti in tabella oppure ci si riferisce al volume di adacquamento massimo in base alla tessitura del suolo.

Per avere una abbondante produzione di foglie occorre rimuovere gli steli fioriti.
Col passare del tempo la menta perde il suo aroma ed è quindi consigliabile piantare nuove piante ogni 3-4 anni.
La Menta ha la forte tendenza a diventare infestante. E' bene quindi impedire l'auto-disseminazione eliminando i fiori e contenendo l'apparato radicale entro una buca con pareti rivestite di un materiale resistente come tavolette di legno o quadrotti in cemento.


Fusti,fiori e foglie si raccolgono in tarda estate. Le piante cresciute in posizione più soleggiata presentano una maggiore  quantità di olio essenziale.
La Menta si può conservare essiccandola.


La Menta piperita si utilizza per caramelle;la Mentha pulegium per preparazioni a base di carne.
La Menta si usa anche per salse, gelati,ghiaccioli, liquori, sciroppi.




La Menta può essere danneggiata da afidi,cicaline ,cocciniglie,psille, cocciniglie,alcuni coleotteri e diversi lepidotteri .
Tra le malattie crittogamiche si può citare l'Oidio.






L’Issopo è una pianta erbacea perenne cespugliosa,alta 30 cm, legnosa alla base e
molto aromatica. Le foglie sono opposte,piccole,oblunghe e strette.L'infiorescenza è una spiga di fiori piccoli, bluastri ed ermafroditi.Il frutto è un tetrachenio molto piccolo, che contiene un solo seme nero e rugoso.
L’Issopo è originario dell'Europa del sud e dell'Asia occidentale.Secondo l’Antico Testamento
veniva utilizzata dal re Salomone, per fumigazioni,in modo da purificare l’aria e prevenire la lebbra.Nel Medioevo si pensava avesse proprietà magiche.
L'issopo contiene un olio essenziale flavonoidi, tannini e sostanze amare come la marrubina.
Ha proprietà balsamiche,espettoranti,digestive,diuretiche e antisettiche per le vie urinarie.
L'Issopo contiene anche una piccola quantità di tujone e quindi non si deve usare in dosi eccessive.




L’Issopo si adatta facilmente a diversi terreni,preferendo quelli calcarei.Resiste alle basse temperature.





E' sufficiente concimare con  compost o letame.



La semina si esegue in primavera in contenitori e trapianto in giugno-luglio. Oppure si può moltiplicare per divisione di cespi o per talea semi-legnosa dei rametti durante la primavera.





Con gli ortaggi, l'Issopo si può consociare con pomodori, melanzane,zucche.cavoli,zucchine e broccoli. Svantaggiosa è invece la consociazione con i ravanelli.



L’Issopo deve essere irrigato solo a seguito di siccità prolungata.





L’Issopo deve essere potato ogni anno tagliando i fusti a 10 cm da terra.




La raccolta di rami e fiori si effettua a giugno durante la fioritura,non appena schiudono. I rami si tagliano  nel punto in cui finisce la parte legnosa.Le foglie si raccolgono tutto l'anno.
Rami,foglie e fiori possono essere essiccati.


L'Issopo presenta un sapore di menta leggermente amaro e può essere aggiunto a minestre, insalate,carne.
E' anche un ingrediente del liquore Chartreuse e di alcuni tipi di assenzio.



L’Erba cipollina è una pianta erbacea bulbosa perenne con una altezza di 20-50 centimetri. Durante l'inverno non presenta organi aerei e le gemme si trovano nei bulbi,che annualmente producono nuovi fusti, foglie e fiori.I bulbi sono biancastri-bruni,tunicati,numerosi, piccoli a forma ovale allungata; inizialmente il bulbo è uno solo, poi si divide in bulbilli più piccoli.Le radici sono fascicolate e uscenti dalla parte terminale del bulbo.I fusti e le foglie dipartono dai bulbi e sono cavi, a sezione tonda e di un verde brillante. Se schiacciati  sprigionano un aroma di cipolla. Se recise,le foglie si riformano velocemente. In cima agli steli si formano le infiorescenze costituite da ombrelle globose con  10 – 30 piccoli fiori rosa-lilla,sorretti da brevi peduncoli. Alla base dell'infiorescenza
è presente una brattea cartacea. I fiori sono ermafroditi e  il frutto è una capsula con tre logge ognuna contenente uno-due semi.
L’Erba cipollina è nota fin dal tempo dei Romani e dei Greci.Presso i popoli germanici si riteneva allontanasse gli incantesimi.È tipica della cucina francese.
Le foglie dell'erba cipollina contengono  sali minerali (zolfo, calcio,fosforo,magnesio,  ferro e potassio), vitamine (gruppo B, PP, A e C), flavonoidi,carboidrati,fibre, proteine, grassi, composti organici solforati quali alliina e alliacina.
Ha proprietà antiossidanti, antisettiche,battericide,antielmintiche,diuretiche, vasodilatatrici, ipotensive, antiossidanti,antiscorbutiche, espettoranti, cardiotoniche, cicatrizzanti, digestive e lassative.

L'Erba cipollina coltivata può appartenere a cultivar che differiscono solo per la lunghezza e diametro delle foglie,il colore verde più o meno marcato e il sapore più o meno accentuato.
Esistono anche varietà a fiore bianco.
Simili all'Erba cipollina sono l'Allium moschatum con foglie sono più strette,filiformi e infiorescenza lassa;Allium lineare con infiorescenza globosa; Allium roseum con foglie piane.



Apprezza un terreno ricco,con discreta presenza di calcio e umido. pH neutro ed esposizione in pieno sole.
Resiste fino alla temperatura di -20°C


L'Erba cipollina richiede scarsa concimazione con stallatico,compost e farina d'ossa per l'apporto di calcio.

L'Erba cipollina è generalmente coltivata nelle bordure.La semina si  effettua da marzo a inizio estate,in file distanti 20 centimetri una dall'altra. La germinazione dei semi avviene in 10 giorni.E' possibile coltivarla in vaso.


Con gli ortaggi, l'Erba cipollina si può consociare con carote, sedano, pomodori e cetrioli. Svantaggiosa è invece la consociazione con aglio, scalogno,cipolla, legumi e crucifere.
Svantaggiosa è anche a consociazione con le piante del genere Artemisia come il Dragoncello e l'Abrotano.

L'umidità del suolo deve essere mantenuta costante senza creare ristagni idrici.






  • Moltiplicazione : in genere per divisione dei cespi estirpando la pianta
      e separando i bulbilli da ripiantare subito.
  • Eliminazione degli scapi fiorali.

La raccolta inizia due mesi dopo la semina fino all'inverno.
Le foglie vanno tagliate con un coltello a qualche centimetro da terra e poi ricacciano.L'Erba cipollina si usa preferibilmente fresca.
Essicazione all’aria
Si confezionano dei mazzetti con dello spago e si appendono a testa in giù in un posto aerato, fresco e possibilmente buio. In seguito si possono tagliare e mettere in un barattolo ermetico
Congelamento
Si possono confezionare dei piccoli cubetti utilizzando le apposite vaschette. Si riempiono con l’erba cipollina tagliata ed acqua. Quando si saranno solidificati potranno essere sformati e messi in sacchetti per il congelamento.

Il suo sapore simile a  quello della cipolla, ma più delicato, esalta le insalate di pomodori, le frittate,le salse,le zuppe,il pesce,ecc. Le foglie si sciacquano velocemente e si sminuzzano con le forbici.


L’Erba cipollina è molto resistente a parassiti e malattie,ma può essere infestata dagli afidi neri e mosche minatrici. Utilizzare un macerato d'aglio e peperoncino oppure piretro naturale.
Le malattie crittogamiche più comuni sono rappresentate da Moria delle piantine,Radice rosa e Peronospora.




Il Cerfoglio è una pianta annuale alta dai 40 ai 70 cm. Ha foglie a lamina suddivisa che possono arricciarsi e piccoli fiori bianchi riuniti in una infiorescenza ad ombrella.I frutti sono diacheni oblunghi.
E' stato importato in Europa dai Romani dal Medio Oriente e nel Medioevo era utilizzato anche come pianta medicinale.
Il Cerfoglio è ricco di vitamina C,ferro,magnesio e carotene. Ha proprietà emollienti, stimola la digestione,protegge il fegato e migliora la circolazione sanguigna.



Anthriscus cerefolium - Presenta foglie lisce
Anthriscus cerefolium var. crispum - Presenta foglie arricciate





Il terreno deve essere fertile,preferibilmente franco e con pH neutro.
La temperatura minima e massima di sopravvivenza è compresa  tra -15 e 35 °C
Esposizione in mezzombra.


Concimare con letame maturo,compost o praticare il sovescio.



La semina diretta in campo avviene a spaglio da marzo ad agosto ad 1 cm di profondità. Si dirada poi con sesto d'impianto di 20 cm tra le piante.In alternativa si può seminare in contenitori alveolari con successivo trapianto.
Poichè il Cerfoglio si consuma fresco è preferibile praticare una semina scalare ogni tre settimane per avere giovani piantine sempre a disposizione.Il Cerfoglio si può coltivare anche in vaso.


Con gli ortaggi, il Cerfoglio si può consociare con lattuga,pomodori e cetrioli.




Le irrigazioni devono essere regolari senza creare ristagni idrici.



  • Il Cerfoglio richiede un’esposizione ben illuminata ma non il sole diretto e quindi in estate si possono impiegare reti ombreggianti.
  • Eliminazione delle malerbe.
  • Eventuale pacciamatura con paglia.
  • Cimare le infiorescenze.
  • In inverno proteggere sotto tunnel.

Le giovani foglie di Cerfoglio si raccolgono due mesi dopo la semina.Le foglie fresche si tagliano recidendo il picciolo alla base della pianta e il taglio facilita il ricaccio di nuove foglie.
L'aroma si perde con l'essiccazione,un pò meno con la surgelazione.



Le foglie conferiscono alle pietanze un delicato sapore simile al prezzemolo-anice. Si utilizza con patate, pesce,uova, pollo,insalate, zuppe e salse.Si accompagna bene anche a legumi come fagioli, fave e piselli. In Francia lo preferiscono al prezzemolo.Per non alterare l’aroma,aggiungere le foglie alle pietanze solo a loro fine cottura.

L'unico reale pericolo per il Cerfoglio è rappresentato dalle lumache al punto tale che alcuni agricoltori sono soliti piantare cespugli di cerfoglio per attirarle ed impedire che  danneggino le altre coltivazioni.Dannose possono anche essere le cicaline Eupterix decemnotata e zelleri  e l'afide Dysaphis chaerophylli






L' Aneto è una pianta annuale alta fino a 1 m. La radice è un fittone e i fusti sono eretti,gracili, a sezione cilindrica con superficie striata. Le foglie sono pennatosette con segmenti filiformi.Tutta la pianta è glauca e aromatica con un odore particolarmente intenso.L'infiorescenza è una  ombrella composta con fiori piccoli di colore giallognolo ed ermafroditi.I frutti sono diacheni alati,di colore bruno,piccoli e di forma ovale.
In Inghilterra è coltivato fin dal XVI secolo
L' Aneto è originario dell’Asia sud-occidentale e gli antichi Romani lo utilizzavano per accrescere la forza fisica
L' Aneto ha proprietà digestive,carminative, antispasmodiche, diuretiche e anti-infiammatorie. I semi, in infusione, sono utili contro il singhiozzo, il mal di testa e la tosse.






Il terreno deve essere sciolto, profondo,franco,fertile,ben drenato.con calcio e pH neutro
Le temperature ottimali di crescita sono comprese tra i 15 e i 25 °C.Non resiste al gelo invernale.

Concimare con letame maturo,stallatico o compost.La farina d'ossa è utile per l'apporto di calcio.




La semina diretta in campo avviene in primavera. Si dirada poi con sesto d'impianto di 20cm tra le piante.In alternativa si può seminare in contenitori alveolari con successivo trapianto,ma con esito incerto a causa della sua radice fittonante.
L' Aneto si può coltivare anche in vaso.

Questa aromatica può essere abbinata a cetrioli e fave, che giovano di questa vicinanza risultando più protette dagli attacchi di afidi.
Può essere consociato anche con le crucifere come broccoli, cavolfiori,cavoletti di Bruxelles oppure alla lattuga, alle cipolle, ai cetrioli ed al coriandolo.  
È importante distanziarlo dal finocchio selvatico, perché si corre il rischio di ibridazione tra le due specie affini.

Mantenere umido il terreno,aumentando la frequenza d'irrigazione in caso di siccità.



  • Pacciamare con paglia, foglie secche, o erba per mantenere umido il terreno ed impedire la crescita delle malerbe.
  • Cimare le infiorescenze.
  • L’Aneto va potato a  20 cm dalla superficie del terreno.


Le foglie si possono raccogliere durante tutto il periodo vegetativo.
L’Aneto tende a riseminarsi autonomamente diventando anche infestante.Consigliabile raccogliere i semi per l’anno seguente.La congelazione delle foglie di aneto fa perdere molte delle proprietà della pianta.

L'Aneto possiede un aroma simile al finocchio e si possono utilizzare le foglie fresche o i semi essiccati. Utilizzato per piatti a base di pesce,insalate,carni e salse; i semi, molto aromatici una volta essiccati,servono per aromatizzare liquori e per ricavare un olio.



L’Aneto è poco soggetto ad attacchi dei parassiti,ma può essere
attaccato da afidi,mosche e larve di alcuni coleotteri che si nutrono delle foglie.
Le lumache possono attaccare le giovani piantine.
Tra le malattie crittogamiche si possono citare la Moria delle piantine, la Ticchiolatura,la Ruggine e la Cercosporiosi.



Il Coriandolo è una pianta erbacea annuale alta 50 cm, glabra, a fusto striato,di odore sgradevole quando fresca e con un buon aroma quando viene essiccata.Le foglie inferiori presentano un lungo picciolo e sono lobate, mentre quelle superiori sono bi/tri pennatosette e alterne. L'infiorescenza è una ombrella di fiori rosa o bianchi.Il frutto è un diachenio con piccole scanalature.
Coltivato da oltre 3.000 anni, come pianta aromatica e medicinale.Nel Medioevo il profumo dei semi era utilizzato nella preparazione di filtri d’amore.Dai semi rivestiti di zucchero prendono nome i coriandoli di Carnevale.
Il Coriandolo contiene oli essenziali come linalolo,limonene e geraniolo.Possiede proprietà carminative, antispasmodiche e digestive.





Il terreno deve essere fertile e ben drenato e un'esposizione in pieno sole o mezzombra.



Concimare con letame maturo,stallatico o compost



La semina  avviene in marzo-aprile in semenzaio o in maggio direttamente in campo. Si dirada poi con sesto d'impianto di 30 cm tra le piante.In alternativa si può seminare in contenitori alveolari con successivo trapianto,ma con esito incerto a causa della sua poco tolleranza al trapianto.
L' Aneto si può coltivare anche in vaso.

Con gli ortaggi, il Coriandolo si può consociare con pomodori,bieta,cetrioli, cavoli,lattuga e cicoria.
Vantaggiosa è anche a consociazione con Anice,Aneto e Cerfoglio.

Mantenere umido il terreno,aumentando la frequenza d'irrigazione in caso di siccità.





  • Pacciamare con paglia, foglie secche, o erba per mantenere umido il terreno ed impedire la crescita delle malerbe.
  • Cimare le infiorescenze.


La raccolta dei semi si effettua a settembre quando i frutti sono diventati grigi.Si taglia la pianta e la si lascia seccare per due giorni al sole. Si raccolgono quindi i semi da conservare in un recipiente chiuso ermeticamente. Le foglie si possono raccogliere in qualunque momento dell'anno.




Le foglie fresche del Coriandolo sono utilizzate come il prezzemolo, per insaporire insalate e minestre,carne e pesce. I semi essiccati sono dolci con un lieve sapore di limone e sono utilizzati per aromatizzare torte e biscotti.


Il Coriandolo può essere soggetto ad attacchi di afidi e ragnetto rosso.
Tra le malattie crittogamiche si possono citare la Peronospora, la Fusariosi,il Mal dello sclerozio e la Septoriosi.




Il Levistico è una pianta erbacea perenne e il cui fusto eretto può raggiungere i due metri di altezza.Produce piccoli fiori gialli simili a quelli del finocchio.Le foglie, come aspetto e sapore ricordano quelle del sedano.
Il Levistico era molto usato nella cucina dell'antica Roma e anche apprezzato dai monaci benedettini che, nel Medioevo, lo diffusero negli orti.
Il Levistico contiene tannini,zuccheri, vitamina C,oli essenziali e soprattutto quercetina.Ha proprietà diuretiche,antireumatiche,deodoranti,antisettiche,toniche e digestive.Combatte le infiammazioni renali e la ritenzione idrica.





Il Levistico richiede un terreno profondo e ben drenato.





Concimare con letame maturo,stallatico o compost.




Il Levistico si semina in autunno in contenitori alveolari con trapianto a febbraio quando le piantine sono alte 20 cm. Oppure si semina a dimora in marzo.La germinazione dei semi è lenta. Le piante vanno distanziate di 50 cm fra loro.




Il Levistico si può consociare con Salvia,Timo e Rosmarino.





Mantenere umido il terreno,aumentando la frequenza d'irrigazione in caso di siccità.




  • Pacciamare con paglia, foglie secche, o erba per mantenere umido il terreno ed impedire la crescita delle malerbe.
  • Cimare le infiorescenze.


Si raccolgono le foglie da usare fresche






Le foglie hanno un sapore che ricorda quello del sedano ma più intenso.Si usano in risotti,brodi vegetali o per insaporire piatti a base di carne,pollo, o pesce.
I semi sono utilizzati anche nei liquori e nelle insalate.



Tra le malattie crittogamiche si può citare la Septoriosi.





L'Anice è una pianta erbacea annuale alta 50 cm con radice a fittone e fusti gracili e striati.
Le foglie sono verdi, alternate,larghe, lobate,reniformi e arrotondate quelle basali mentre quelle alla sommità hanno un picciolo più piccolo e una lamina fogliare più lineare.L'infiorescenza è una ombrella terminale di piccoli fiori bianchi-giallicci ermafroditi.Il frutto è un diachenio piriforme,verde-grigio, ricoperto di peli con semi profumati, ovali e pelosi, striati, prima di colore grigio-verde e in seguito rossastri.
L'Anice è originario dell'Asia, Grecia e Medio-Oriente.Greci e Romani la utilizzavano per le sue proprietà benefiche e curative.L'Anice era anche utilizzato per aromatizzare cibi e bevande.
L'olio essenziale di Anice contiene anetolo,estrapolo e terpeni.
L'Anice possiede proprietà digestive,aromatizzanti,carminative,antispasmodiche, balsamiche,diuretiche, emmenagoghe,antinfiammatorie,antifungine,disinfettanti.
Masticare semi di anice favorisce la digestione e profuma l’alito.
Un consumo eccessivo può causare intossicazioni da anetolo.




L'Anice richiede terreno sabbioso,leggero,asciutto e con calcio.Esposizione in
pieno sole, ma riparato dai venti.Non resiste al gelo.


Concimare con letame maturo,stallatico o compost.




La semina (in realtà si tratta dei frutti) si effettua direttamente a dimora a fine primavera in file o a spaglio,oppure in contenitori alveolari per poi trapiantare le piantine distanziandole fra loro di 30-40 cm.
La sua coltivazione in vaso non è possibile.


Con gli ortaggi, l'Anice si può consociare con carote




Irrigare soprattutto subito dopo la semina, ma anche durante la coltivazione





Appena i semi sono maturi,eliminare le infiorescenze poichè l'Anice tende ad autodisseminarsi divenendo invasiva.


Le infiorescenze si raccolgono in agosto e settembre quando i semi cominciano a diventare rossastri.Si lasciano poi seccare al sole appendendole capovolte.
Le foglie fresche si possono raccogliere tutto l’anno.
I semi di Anice,oltre per scopi officinali, sono utilizzati come aromatizzante in pasticceria e nella preparazione di alcuni liquori aperitivi e digestivi. Fra i liquori si ricordano l'anisetta, l'ouzo greco, il rakı turco e la sambuca.
Le foglie fresche sono adatte ad insaporire le insalate,ricotta, burro e minestre.

L'Anice può essere danneggiato da mosche minatrici, alcuni coleotteri e lepidotteri .









L’Abrotano è una pianta erbacea perenne con consistenza legnosa alla base e aspetto arbustivo,alta fino a100 cm.I fusti sono legnosi e molto ramificati La parte erbacea secca in inverno mentre le parti legnose rimangono in vita e rigettano l’anno successivo.Le radici sono a fittone.Le foglie sono di colore verde scuro, pubescenti nella parte inferiore,con lamina ovata e più volte divisa in lacinie.Le foglie prossime all’infiorescenza  sono alterne e prive di stipole. L'infiorescenza è una pannocchia terminale ed è formata da piccoli capolini biancastri e penduli composti da fiori esterni ligulati e i fiori centrali tubulosi.I fiori ligulati sono femminili, mentre quelli centrali sono ermafroditi.I frutti sono acheni ellittici di colore marrone chiaro.
L’Abrotano era  coltivato negli orti sia dai Romani sia dai Greci e  utilizzato per le sue proprietà antisettiche e antitarmiche e in cucina.Nel Medioevo si riteneva che  proteggesse le case dagli spiriti maligni e che avesse proprietà afrodisiache.
Le foglie contengono oli eterei,lattoni sesquiterpenici,Tujone. Hanno proprietà antibatteriche, stimolanti,diuretiche e toniche. Hanno anche proprietà repellenti contro gli  gli insetti.
Tutte le parti aeree dell' Abrotano contengono sostanze che possono essere tossiche per l'uomo.




L’Abrotano richiede un terreno argilloso-calcareo,con buona dotazione di sostanza organica e pH neutro,.L’esposizione deve essere in pieno sole.Sopravvive tra -10 e 40°C



Piantare con sesto di 50 cm tra le piante.






Con gli ortaggi, l'Abrotano si può consociare con cavoli,broccoli,cavolfiori e le brassicacee in generale.



Concimare con letame maturo,stallatico o compost.La farina d'ossa è utile per l'apporto di calcio.




L'irrigazione deve essere scarsa.





  • Eliminare le infiorescenze.
  • Eliminazione delle malerbe.
  • Eventuale paccianatura con paglia.


Si possono raccogliere i rami e farli essiccare in un luogo fresco e ombroso, stendendoli in strati sottili o appendendoli a mazzetti. Conservarli al riparo da luce e umidità.



L’ Abrotano viene impiegato in piccole quantità, tramite le foglie dal sapore amaro, per aromatizzare liquori,caramelle, ripieni di pollo e carni alla griglia.Emana un forte odore aromatico simile quello del cedro e un po’ canforato.
Dai rami della pianta si può estrarre un colorante giallo, da utilizzare con la lana.

L’ Abrotano può essere soggetto ad attacchi di cocciniglia.



Il Dragoncello è una pianta erbacea perenne che forma cespugli che possono raggiungere l'altezza di un metro.Possiede radici legnose dalle quali si origina il fusto eretto.Le foglie sono sottili, lucenti e di colore verde scuro,alterne, di forma quasi lineare e con margine intero o appena dentato.L'infiorescenza è una pannocchia  ed è formata da fiori piccoli e di colore verde-giallastro.Il frutto è piccolo achenio bruno scuro, di forma ovale-allungata. I semi sono generalmente sterili.In inverno la parte aerea deperisce per ricacciare nella stagione successiva.
Il Dragoncello è originario dell’Asia centrale e della Russia Meridionale e venne introdotto in Europa verso la fine del XV secolo.La pianta era considerata un antidoto contro i morsi di serpenti.
Tutta la pianta contiene un olio essenziale, composto di estragolo,cimene,cumarina, idrossicumarina, tannini, acidi organici.
Presenta azione aperitiva, digestiva e carminativa, Esercita un’azione antisettica e vermifuga.
Il Dragoncello può esercitare una forte azione eccitante sul sistema nervoso e non deve essere consumato
durante la gravidanza, poiché agisce sull’utero stimolandone le contrazioni.

Artemisia dracunculus (Dragoncello francese)- E' considerato superiore per qualità e sapore.Deve essere protetto dal freddo invernale.
Artemisia dracunculoides (Dragoncello russo) - Resiste ai climi freddi o caldi,ma ha un aroma molto meno raffinato



Il Dragoncello richiede un terreno leggero,umido e un’esposizione in pieno sole.




All’inizio della primavera somministrare compost o letame,entrambi maturi.




Il Dragoncello si semina in primavera a spaglio direttamente in campo per poi diradare le piantine mantenendo una distanza di 30 cm tra ogni pianta.
Il Dragoncello francese produce raramente semi fertili e quindi si può riprodurre solo per divisione dei cespi o per talea che si mettono a dimora  tra aprile e maggio.
Il Dragoncello è una pianta che si adatta bene alla coltivazione in vaso.

Con gli ortaggi, il Dragoncello si può consociare con piselli,fagioli,lattuga,spinaci e cetrioli. Vantaggiosa è anche la consociazione con il Levistico.

Il Dragoncello richiede un terreno umido,ma l’umidità eccessiva fa deperire rapidamente le piante.
L'irrigazione è importante nelle prime fasi di crescita.

  • Pacciamatura con paglia nella stagione invernale.
  • Se non si vogliono produrre i semi eliminare i fiori.
  • Ripulire dalle parti secche, lasciando le foglie basali.
  • Nel caso di esposizione molto soleggiata, meglio prevedere una struttura di ombreggiamento.


Le foglie e le sommità fiorite si raccolgono in qualsiasi stagione,preferibilmente in estate.
Le foglie si possono disporre in strati sottili e messi a seccare all’ombra.Conservare in barattoli di vetro o porcellana.Le foglie essiccate o congelate di dragoncello perdono parte del caratteristico sapore.

Le foglie di Dragoncello si utilizzano per insaporire il pesce, il pollo, le zuppe, le uova, le salse e l'insalata.E'
impiegato anche per aromatizzare l’aceto, la salsa tartara,i sottaceti e le mostarde.Le foglie congelate in cubetti di ghiaccio servono ad aromatizzare bevande fredde.

Il Dragoncello può essere attaccato da malattie crittogamiche come la ruggine (Puccinia dracunculina o absinthii), che attacca soprattutto le foglie basali della pianta e si manifesta con macchie rotondeggianti brune, che possono portare anche al completo disseccamento delle foglie. Per contrastare l’infezione occorre eliminare le parti di pianta colpite.



Tagetes filifolia è una pianta erbacea annuale ramificata alta 50 cm. Le foglie sono fili ramificati e piumati con un forte aroma di anice-liquirizia.
In Messico vengono utilizzate in occasione della commemorazione dei Defunti mentre in alcuni paesi asiatici,i fiori vengono impiegati durante i matrimoni.



Tagetes filifolia necessita di terreno poco fertile,sabbioso, con pH superiore a 6.Esposizione in pieno sole con fotoperiodo di almeno 6 ore.La temperatura adatta alla crescita è di 15 - 25 ℃.L'umidità dell'aria non deve essere elevata per non far sviluppare malattie crittogamiche.

Durante la fioritura fornire un concime N-P-K,mentre in seguito somministare fosfato monopotassico per via fogliare.



Tagetes filifolia si semina in primavera o in estate.E' possibile anche la moltiplicazione
per talea in estate.Si può coltivare anche in vaso.





Con gli ortaggi, Tagetes filifolia si può consociare con pomodori e patate.





Durante la semina irrigare regolarmente. In seguito irrigare una volta alla settimana evitando i ristagni idrici che causano marciume delle radici.




Per una produzione continua di fiori per tutto il periodo estivo, potare i fiori appassiti.

Ha un intenso aroma di liquirizia per piatti dolci, salati e tisane. Ottimanelle insalate.  
Si prepara anche  un liquore: bastano pochi rametti per dare all’alcol un forte aroma. Questo liquore si sposa bene con i dolci.


Il Tagete può essere danneggiato dall'Oziorrinco e dalle Lumache.
Tra le malattie crittogamiche si possono citare la Botrite,l'Oidio e l'Alternariosi.





Il Finocchietto o Finocchio selvatico è una pianta erbacea,biennale o perennante,alta fino a 2 m e con fusto eretto ramificato.Foglie bi e tri-pennate, con lobi filiformi e attaccate al fusto attraverso una guaina.
L'infiorescenza è una ombrella apicale di piccoli fiori colore giallo-verdino. Il frutto è un achenio di colore verde scuro e con scanalature longitudinali.
Conosciuto fin dall'antichità per le sue proprietà aromatiche.
Il Finocchietto contiene un olio essenziale con anetolo,fencone,chetone anisico, dipinene, canfene, fellandrene, dipentene e acido metilcavicolo. Possiede proprietà carminative ,galattofore,emmenagoghe, diuretiche, antiemetiche, antispasmodiche,antinfiammatorie. I principi attivi nell'olio essenziale estratto dai semi, a dosi molto elevate possono avere effetti allucinogeni.


Il Finocchietto selvatico predilige terreni ricchi sostanze nutritive e posizioni soleggiate.




Concimare con letame maturo,stallatico o compost.




La semina si esegue in Marzo-Aprile distanziando le piante di almeno 20cm (meglio 40cm).La temperatura d germinazione dei semi è di 15 – 20 °C ed il tempo di germinazione è di 7–14giorni.





Con gli ortaggi,il Finocchietto si può consociare con basilico,lattuga e cetrioli. Svantaggiosa è invece la consociazione con fagioli,pomodori e cavolo rapa.


Il Finocchietto selvatico richiede frequenti e abbondanti irrigazioni.




Inadatti per coltivazione mista: Aneto
Raccogliere prontamente i semi poichè la pianta si autosemina facilmente divenendo invasiva.



La raccolta principale si effettua da Luglio a Settembre. Si possono raccogliere i fiori freschi da essiccare all'aperto e alla luce, ma non al sole diretto. I diacheni si raccolgono all'inizio dell'autunno,mentre le foglie e i teneri germogli si possono cogliere dalla primavera all'autunno inoltrato.

In cucina si possono usare tutte le parti del Finocchietto. Le foglie fresche e sminuzzate si usano  per insaporire minestre, piatti di pesce, insalate e formaggi.Si usano i fiori per aromatizzare i funghi, le olive in salamoia e le carni di maiale.In Toscana il Finocchietto viene usato per insaporire un salame noto come finocchiona.I "semi" (in realtà i frutti)si usano per aromatizzare dolci e per preparare il"liquore di finocchietto".



Il Tanaceto è una pianta erbacea perenne alta  30-150 cm. con rizoma strisciante e fusto eretto,robusto, diritto e ramificato alla sommità.Le foglie lungo il fusto sono alterne e sessili,mentre quelle basali sono picciolate e appassiscono velocemente.La lamina è pennatosetta, divisa in lobi con bordi seghettati. L'infiorescenza è un corimbo di molti capolini con fiori gialli.Il frutto è un achenio liscio.
La Balsamita o Erba di San Pietro è anch'essa una pianta erbacea perenne alta  fino a 120 cm. Presenta foglie semplici, ovali, verdi con profumo simile alla menta.L'infiorescenza è un corimbo di molti capolini con fiori gialli.Il frutto è un achenio liscio.
Il Tanaceto e soprattutto la Balsamita sono note dall'antichità per le proprietà aromatiche e officinali. L'origine della balsamite è orientale e i coloni la portarono in America.
Nei fiori del Tanaceto è presente una sostanza amara chiamata “tanacetina”; nelle foglie sono presenti glucosidi, acido gallico, flavonoidi e un olio essenziale con canfora,tujone e eteri vari.
Possiede proprietà amare,toniche,digestive,vermifughe,astringenti,febbrifughe e vulnerarie
Se consumato in grande quantità.per la presenza di tujone,è tossico provocando allucinazioni, spasmi, convulsioni, ed anche morte.



Il Tanaceto necessita di terreno povero,con sabbia e calcio e pH neutro. Esposizione in pieno sole.Non gradisce una umidità elevata.
La Balsamita invece gradisce i terreni freschi e fertili.


Per avere una buona fioritura, somministrare un fertilizzante granulare NPK sul terreno prima della ripresa vegetativa, ossia alla fine dell’inverno.
La Balsamita si concima con stallatico e/o compost.



La semina si esegue in primavera con sesto d'impianto di 50 cm tra le piante. Sia il Tanaceto sia la Balsamita si possono anche propagare per talea o divisione dei cespi.

Il Tanaceto deve essere irrigato abbondantemente quando il terreno diventa asciutto





Asportare gli steli fiorali.
Contenere le piante poichè diventano invasive.



La raccolta avviene subito prima della fioritura ma anche durante il resto dell'anno da marzo a ottobre. Le foglie basali sono più tenere e aromatiche.




Il Tanaceto può essere utilizzato come aromatizzante per frittate e insalate.E' anche usato per la produzione del liquore di Arquebuse e caramelle.
Le foglie di Balsamita,finemente tritate, si utilizzzano per minestre,frittate e per aromatizzare la carne.
Il tanaceto è un antiparassitario naturale contro mosche e formiche.




L'Elicriso è una pianta perenne con portamento suffruticoso e cespuglioso, alta 30–40 cm, di colore grigio-biancastro, tomentosa.Le foglie sono alterne,sessili,lineari, ricoperte da fine peluria biancastra.L'infiorescenza è un corimbo composto da numerosi capolini conici con fiori di colore giallo-oro.Il frutto è un achenio oblungo,con la superficie caratterizzata da numerosi tubercoli e dotato di un pappo.
L'elicriso come pianta officinale era già conosciuta e apprezzata in epoca greco-romana.
La pianta fiorita ha odore caratteristico molto aromatico poichè contiene un olio essenziale, acido caffeico, acido ursolico, resine, mucillagini e sostanze coloranti che nell'insieme prendono il nome di elicrisina. L'Elicriso possiede proprietà lenitive benefiche per l'apparato respiratorio,le malattie reumatiche e allergiche e le malattie epatiche.




L'Elicriso necessita di terreno povero,sabbioso,ben drenato.Esposizione in pieno sole.Tollera una temperatura minima di -5°C se l'apparato radicale viene protetto durante l'inverno.


Concimare poco con letame maturo,stallatico o compost.




L'Elicriso si semina in primavera con sesto d'impianto di 40 cm tra le piante.La propagazione può avvenire anche tramite talea in estate o per divisione dei cespi durante la primavera.


L'irrigazione deve essere molto moderata in modo da evitare dannosi ristagni idrici.Solo le piante giovani necessitano di terreno umido.



In inverno,pacciamare con foglie la base della pianta.La parte aerea della pianta si secca mentre le radici, essendo protette, emetteranno nuova vegetazione in primavera.
Eliminare le infiorescenze e le parti secche, permettendo una regolare crescita di tutta la pianta.


Le sommità fiorite dell’Elicriso si raccolgono in estate, tagliando i primi 10cm ed evitando la parte inferiore più legnosa.Il raccolto viene essiccato a basse temperature.




I fiori e le foglie di Elicriso hanno un aroma che ricorda la liquirizia e  il “curry”.Si usano tritate nelle minestre, nei risotti, nei ripieni.i capolini si usano anche per preparare  liquori.





L'Elicriso può essere danneggiato da afidi.
Tra le malattie crittogamiche si può citare la Ruggine e la Verticillosi.






La Borragine è una pianta erbacea annuale alta 20-40 cm,molto ispida per la presenza di peli.I fusti sono eretti,carnosi,ramosi. Le foglie basali sono disposte in rosetta, ovali, crenato-dentate al margine; le cauline lanceolate, alterne,con picciolo quasi nullo. Fiori azzurri o bianchi, disposti a stella, in racemi terminali o ascellari delle foglie superiori.
I frutti sono tetracheni marrone chiaro di forma ovale, molto duri che contengono diversi semi di piccole dimensioni.
Gli antichi romani la utilizzavano,aggiunta al vino, per curare la depressione.Gli antichi Greci la usavano per curare il mal di testa da sbronza.
La Borragine contiene mucillagini, tannini, flavonoidi, saponine,calcio e potassio, acido palmitico e acidi grassi essenziali Omega-6.Ha proprietà diuretiche, sudorifere, antinfiammatorie, antipiretiche.
L'uso terapeutico della Borragine è attualmente sconsigliato per la presenza nelle parti aeree della pianta di alcaloidi pirrolizidinici, con attività epatotossica, genotossica e carcinogenica.



La Borragine ha fiori azzurro-blu ma ne esistono anche a fiori bianchi.





Preferisce un terreno sabbioso e calcareo. L’esposizione deve essere in pieno sole.




Concimare con letame maturo,stallatico o compost.La farina d'ossa è utile per l'apporto di calcio.




La semina si effettua tra marzo e luglio.La pianta tende a diventare invadente,poichè si auto-semina con notevole velocità.
Le piante vanno spaziate tra loro di 40 cm. La coltivazione in vaso è possibile se il contenitore è sufficientemente grande.



Con gli ortaggi, la Borragine si può consociare con  lattuga,fagiolini, piselli,patate e fragole.




  • Pacciamare con paglia, foglie secche, o erba per  impedire la crescita delle malerbe.
  • Cimare le infiorescenze.



Le foglie e i fiori della Borragine si raccolgono in primavera fino alla comparsa delle prime gelate. Con l’essiccazione vengono perse le proprietà nutritive.
Sopravvive all'inverno in ambiente chiuso.



Le giovani foglie e i fiori sapore simili al cetriolo,sono ottimi in insalata, in frittate e in minestre e come farcitura per i ravioli.La cottura elimina la peluria che copre le foglie.fiori sono usati canditi in pasticceria,messi a macerare nell'aceto bianco lo tingono d'azzurro



La Borragine può essere infestata da afidi.
Tra le malattie crittogamiche si può citare l'Oidio.






Il Crescione e' una pianta erbacea annuale, alta 30-40 cm,con piccole foglie di colore verde brillante.I fiori sono piccoli e bianchi.Il frutto è una siliquetta glabra con un seme per loculo,obovato e bruno-rossiccio.
Il Crescione e' originario dell’Asia Minore e dell’Africa settentrionale. Presso i Romani questa pianta era giudicata corroborante e afrodisiaca;nel Medioevo veniva utilizzata come insalata.
Il Crescione e' ricco di vitamina C,B2, PP ed E, e sali minerali, tra cui ferro, fosforo, manganese, zinco, rame, iodio,zolfo e calcio. Possiede proprietà digestive, disintossicanti, diuretiche, ipotensive.




Il Crescione necessita di terreno ben lavorato,di medio impasto,umido,fertile e ricco di sostanza organica. Esposizione in luoghi freschi e semiombreggiati in quanto teme il caldo e i raggi diretti del sole.La temperatura ideale di crescita è di 15-20°C.


Concimare poco con letame maturo,stallatico o compost.




Il Crescione si semina in primavera a dimora e a spaglio. Tuttavia,poichè si consuma molto tenero,si è soliti coltivarlo in contenitori.




Con gli ortaggi, il Crerscione si può consociare con carote,pomodori, fragole,ravanelli e spinaci. Svantaggiosa è invece la consociazione con la lattuga.



Le irrigazioni devono essere costanti e regolari per tutto il periodo vegetativo per garantire il giusto grado di umidità.


  • Eliminazione delle malerbe.
  • Eventuale paccianatura con paglia.



Del crescione si utilizzano sia i fiori che le foglie. Entrambi vanno raccolti quando la pianta è in piena
fioritura,da maggio a luglio. Il prodotto deve essere adoperato fresco poiché con l’essiccazione
perde molte delle sue proprietà.


Il Crescione è molto aromatico,con un sapore acidulo e piccante e utilizzato sia cotto sia crudo per insalate, piatti di pesce e di formaggi,antipasti, piadine.



Il Crescione può essere danneggiato da cocciniglie, alcuni coleotteri e  lepidotteri .
Tra le malattie crittogamiche si possono citare la Peronospora,l'Ernia e la Moria delle piantine. E' soggetta anche a batteriosi da Xanthomonas.



La Ruta è una pianta erbacea perenne alta  80 cm con fusti ramificati e di  di altezza,  foglie verde-azzurro,tripennatosette alla base, meno divise all'apice.L'infiorescenza è un corimbo di fiori piccoli, poco appariscenti,gialli, con il fiore centrale pentamero e gli altri tetrameri. Il frutto è una capsula subglobosa contenente numerosi semi.
La Ruta è originaria dell’Europa meridionale e gli antichi Greci la usavano contro l’indigestione,mentre i Romani la consideravano una pianta sacra.Nel Medioevo la Ruta veniva usata per allontanare la peste.
La Ruta contiene un  olio essenziale con undecan-2-one (46,8%) e nonan-2-one,serie di furanoacridoni e due alcaloidi acridonici (arborinina e evoxantina); contiene anche cumarine e furocumarine quali bergaptene,psoraleni,xantoxantine, xantotoxina,  isopimpinellina,rutamarina.
L'impiego della ruta è sconsigliato per via della sua tossicità e si utilizza quindi il suo principale principio attivo, la rutina.Possiede proprietà emmenagoghe, stimolanti sulla muscolatura dell'utero, vasculoprotettiva, digestive e revulsive.
Gli estratti di Ruta sono mutageni,epatotossici,dannosi ai reni e causa di fotodermatiti; a grandi dosi possono causare violento dolore gastrico, vomito, ed anche la morte. Possiede anche effetto abortivo e quindi  non può essere assunta dalle donne in gravidanza.

La ruta d'Aleppo (Ruta chalepensis) è un suffrutice sempreverde dal forte odore aromatico sgradevole,con proprietà  abortiva, antielmintica, emmenagoga, oftalmica.Fiorisce tra aprile e giugno.Le foglie di questa pianta sono blu-verdi.
Ruta graveolens 'Variegata' è una perenne, fogliame variegato glauco e crema e fiori gialli.


La Ruta necessita di terreno sabbioso,asciutto e con esposizione in pieno sole.Sopravvive tra -10 e 40 °C.



Concimare in autunno con concime organico.




Si riproduce per seme, per talea di rametti semilegnosi, o per divisione dei cespi.Può essere coltivata sia in vaso sis in pieno campo.




Con gli ortaggi, la Ruta si può consociare con i porri.
Svantaggiosa è invece la consociazione con pomodori e basilico.




Irrigare saltuariamente da aprile a ottobre.



Rincalzare alla base per proteggere la Ruta dal freddo.
Potare i rami all'inizio della stagione vegetativa per stimolare la formazione di nuovi getti.


Le foglie si raccolgono prima che i fiori siano sbocciati e si usano sia fresche che essiccate.





La Ruta ha un aroma piacevole e non troppo intenso. Le foglie fresche possono essere utilizzate con moderazione e in piccole quantità per insaporire insalate, carni, pesci, oli e aceti aromatici,ma l'impiego più comune consiste nell'aromatizzare grappa e liquori per migliorare i processi digestivi.


La Ruta può essere danneggiata da alcune mosche e lepidotteri .








L'Alloro è un  albero sempreverde alto 10 m,ma coltivato spesso cone arbusto in seguito a potatura.Il fusto è eretto, la corteccia ,generalmente liscia,è verde-nerastra.Le foglie sono ovate,con apice acuto,verde scuro, coriacee, lucide nella pagina superiore e opache in quella inferiore e  profumate.E' una pianta dioica con infiorescenza ad ombrella di fiori giallo chiaro.I frutti sono drupe nere e lucide con un solo seme.
Nella mitologia greco-romana l'alloro era una pianta sacra e simboleggiava la sapienza e la gloria e nel Medioevo agli studenti che ottenevano la laurea veniva offerta una corona di alloro,da cui deriva
il termine “laureato”.
L'Alloro contiene un olio essenziale con 1,8-cineolo, linalolo, eugenolo, terpineolo, alfa e beta pinene, geraniolo e fellandrene. Contiene inoltre costunolide,flavonoidi, proantocianidine e catechine.
L'Alloro possiede proprietà digestiva,antisudorale e balsamica.
Dalle bacche si ricava un olio aromatico, l'olio laurino con proprietà medicinali, ingrediente del sapone di Aleppo.
L'Alloro  viene a volte denominato Lauro,ma quest'ultima rappresenta il Lauroceraso (Prunus laurocerasus), una  pianta tossica.

L'Alloro fiammingo(Vlaamse laurier), presenta una forma simmetrica e notevole resistenza al freddo.E' una specie IGP.





L'Alloro necessita terreni profondi e fertili. Clima caldo-umido e sopporta bene il freddo ma non lunghe gelate.

Concimare nella buca d'impianto con letame maturo,stallatico o compost.




L'Alloro si può riprodurre per seme è una pianta rustica, ma in genere si utilizzano le talee o i  polloni.




Sotto la chioma dell'Alloro si possono coltivare le fragole.





L'Alloro non richiede generalmente una regolare irrigazione ma è consigliato bagnare la pianta quando il terreno diventa asciutto, soprattutto durante il periodo primaverile ed estivo.
In inverno l'annaffiatura può invece essere sospesa, soprattutto quando le temperature diventano più rigide.
È importante prestare particolare attenzione alla formazione dei  ristagni idrici che, portando a marciume radicale, rappresentano la principale causa di morte dell'Alloro.


  • Eliminazione delle malerbe.
  • Eventuale paccianatura con paglia.


Le foglie si raccolgono tutto l’anno,preferibilmente in luglio-agosto.I frutti vengono raccolti a maturazione nei mesi di ottobre-novembre.





Le foglie di Alloro si  usano come condimento per diversi piatti, e anche per preparare tisane e liquori


Il nemico principale dell'Alloro è rappresentato dalle Cocciniglie.  Può essere danneggiato anche da mosca bianca,metcalfa, alcuni coleotteri e diversi lepidotteri .
Tra le malattie crittogamiche si possono citare l'Oidio e la Cercosporiosi.






La Citronella è una pianta erbacea tropicale,perenne a portamento cespuglioso e alta fino 1m. Il fusto è eretto e origina da un profondo apparato radicale e con da una base bulbosa. Le foglie sono nastriformi,a margine intero o seghettato, verdi-bluastre, ricadenti e con  profumo di Limone. Le infiorescenze, maschili e femminili, sono racemi molto simili a spighe o spighette.
La Citronella è originaria della Malesia ed era già conosciuta e apprezzata ai tempi dei Greci e dei Romani.
La Citronella contiene un olio essenziale con limonene,citrale, cumarine, flavonoidi, acidi organici.
Possiede  proprietà carminative,digestive,sedative,toniche, antisettiche.


Cymbopogon citratus
Cymbopogon flexuosus - utilizzato dall’industria alimentare come aromatizzante nei gelati,prodotti da forno, oli, caramelle, ecc.
Cymbopogon winterianus - utilizzato principalmente nell’industria della profumeria e come repellante per zanzare.
Cymbopongon nardus - utilizzato principalmente come repellante per zanzare.
Cymbopongon martinii - conosciuto con il nome comune Palmarosa poiché ha un profumo simile alla rosa. È  utilizzato per profumi e cosmetici all'odore di rosa, per  respingere le zanzare e per  l'aromaterapia



La Citronella necessita di terreno sabbioso e  clima molto caldi e assolato.




Concimare con letame maturo,stallatico o compost.





Si riproduce per semina, oppure per divisione dei bulbi.





Con gli ortaggi, la Citronella si può consociare con pomodori e peperoni.




Irrigazione modestissima solo a seguito di siccità prolungata.




  • Eliminazione delle malerbe.
  • Eventuale paccianatura con paglia.



Il raccolto si esegue ogni tre-quattro mesi, a incominciare dal sesto mese di coltivazione. Le foglie vengono fatte leggermente essiccare all’ombra,tagliate in sottili strisce e conservate in recipienti di vetro.


La Citronella s’impiega nelle minestre o per accompagnare il pesce, i molluschi, il pollo e il maiale.
in cucina, in particolare per il lechon e il pollo arrosto.
Le foglie essiccate possono essere infuse in un tè che ricorda il succo di limone.


Tra le malattie crittogamiche si può citare la Ruggine.






La Limoncina ,spesso classificata anche come Lippia citriodora,è una pianta  arbustiva perenne che può raggiungere i 2 m di altezza.Le foglie sono decidue, lanceolate, verdi chiaro, lunghe e  profumano di limone.L'infiorescenza è una spiga lassa di fiori piccoli e bianchi.
È originaria dell'America del sud e venne introdotta in Europa nel 1600 dai conquistadores.
Le foglie contengono un olio essenziale con geraniolo,citrale e limonene.Contiene anche melatonina.
Possiede proprietà digestive, carminative e antispasmodiche e blandamente sedative.
L'uso prolungato può causare gastriti.



La Limoncina viene generalmente coltivata in vaso con terriccio per aromatiche ben drenante. Esposizione in mezzombra.Nel Sud Italia è possibile la coltivazione in pieno campo,ma sotto gli 0°C deve essere protetta poichè non resiste al gelo.La temperatura ideale di crescita è di 16 °C.

La concimazione si effettua da marzo a settembre con compost e/stallatico oppure con concime ternario N-P-K a basso titolo di N. Richiede anche Magnesio e Ferro.


La Limoncina si riproduce per semina, eseguita a 15 °C oppure per talea.

L'irrigazione deve essere regolare,frequente e in modo tale da mantenere umido il terreno. Evitare scrupolosamente i ristagni idrici.




Il raccolto di foglie e sommità fiorite si effettua in tarda primavera e inizio autunno.






Si usa in cucina per fare liquori, marmellate, macedonie.




La Limoncina può essere danneggiata da cocciniglie e ragnetto rosso.
Tra le malattie crittogamiche si può citare l'Oidio.







LE PIANTE OFFICINALI

Spesso negli orti si è soliti coltivare in maniera simile,oltre alle piante aromatiche, anche alcune piante officinali di uso comune e domestico. La differenza tra piante aromatiche ed officinali consiste principalmente nel fatto che le prime contengono principi attivi che conferiscono un particolare e gradevole aroma,mentre le seconde contengono principi attivi che conferiscono particolari proprietà medicinali. Ad ogni modo tutte le piante che vengono consumate dall'uomo contengono sostanze che possono essere benefiche (o a volte dannose) per la salute. Prima che si producessero i moderni medicinali di sintesi, l'uomo ha da sempre sfruttato le proprietà medicamentose di molte piante ed anche i moderni farmaci derivano spesso da principi attivi in esse contenuti. Il termine “officinali” si riferisce alle antiche officine botaniche dei maestri speziali, che svolgevano il ruolo che hanno oggi le farmacie. Per “erbe officinali” si intendono  piante di piccola taglia, mentre per “piante officinali” ci si riferisce anche ad alberi di alto fusto.
Occorre precisare che le piante officinali più che essere coltivate vengono assai più spesso ricercate nei campi incolti,ma in quest'ultimo caso occorre avere una buona esperienza nel saperle identificare per non confonderle con piante dannose o anche potenzialmente letali.Anche le piante officinali di uso comune possono avere controindicazioni e interferire con medicine tradizionali. Per questo in alcuni casi è importante farsi assistere da un medico.

Le parti utilizzate (Droga)

In fitoterapia le parti di pianta utilizzate come rimedio curativo costituiscono ciò che viene definita droga (che non ha quindi sempre un significato negativo) e può essere rappresentata da:
  • Foglie
  • Frutti
  • Semi
  • Fiori
  • Boccioli fiorali
  • Radici
  • Corteccia
  • Legno
 
Il Tempo Balsamico

Il Tempo balsamico è il momento migliore per la raccolta delle piante officinali  in quanto i principi attivi sono maggiormente contenuti negli organi della pianta.
Le erbe officinali annuali devono essere raccolte a sviluppo completo, mentre le biennali al secondo anno di vita. Nelle piante perenni, il contenuto in principi attivi aumenta con l'età. Le piante rizomatose o con organi sotterranei che costituiscono la droga vanno raccolte in autunno. Il tempo balsamico delle parti aeree delle piante erbacee coincide spesso con la fioritura e i fiori vanno raccolti poco prima della completa schiusura.
E' inoltre importante raccogliere le erbe medicinali in giornate asciutte e al mattino.


I Preparati Erboristici e le Tecniche di Produzione

La tisana è una bevanda calda ottenuta da parti di pianta triturate ed essiccate. Possiamo ottenerla tramite infusione, versando acqua bollente sul materiale vegetale secco, oppure con decotto, quando il materiale vegetale viene messo in acqua fredda e portato a ebollizione.
L'essiccazione delle piante officinali mediante sole, ventilazione o calore è uno dei metodi più diffusi e antichi  per conservarle.
L’olio essenziale è un miscuglio oleoso ottenuto per spremitura o distillazione da un’unica specie vegetale, che ne mantiene alcune caratteristiche organolettiche.
La tintura madre è un’estrazione idroalcolica utilizzata in fitoterapia ottenuta estraendo le sostanze utili con alcool e per questo consente di ottenere un’alta concentrazione di principi attivi. La tintura viene definita “madre” perché è punto di partenza per molti derivati.
Gli idroliti sono estrazioni di sostanze dalle piante officinali effettuate con acqua, si ottengono quindi in questo modo solo sostanze idrosolubili.
Gli oleoliti sono estrazioni che impiegano l’olio, mentre gli acetoliti impiegano l’aceto.
Lo sciroppo è una soluzione di acqua e zucchero, per conservare le proprietà di diverse piante in una forma utile a realizzare bevande, tramite la diluizione in una maggior quantità d’acqua.
Le pomate sono preparazioni cosmetiche o farmaceutiche semisolide,utilizzate per uso esterno nella cosmesi e nella cura di malattie della pelle. Le pomate comprendono  gli unguenti, le creme, i gel, le paste.


Coltivazione generale

Suolo e Fattori Climatici - le piante officinali prediligono in genere un terreno sabbioso e pH alcalino e possono essere coltivate anche in vaso.La maggior parte di esse richiede una buona esposizione al sole e un suolo ben drenato.
Concimazione - un eccesso di azoto può portare ad un eccessivo sviluppo della parte aerea rispetto a quella sotterranea e può ridurre il contenuto in princìpi attivi e di oli essenziali .
Semina - una semina troppo fitta o troppo rada danneggia la resa delle erbe officinali ed il contenuto in principi attivi.
 

Di seguito alcune Piante officinali di uso comune, prive o quasi di effetti collaterali e utilizzabili per tisane, decotti o per consumo gastronomico.


Descrizione - Pianta erbacea annuale; 10-30 cm di altezza, con fusti eretti, ramificati con foglie alterne, tripennatosette le inferiori e bipennatosette le superiori, entrambi i tipi con lobi praticamente filiformi; il capolino (fino a 1,5 cm di diametro) comprende 12-20 fiori ligulati bianchi, periferici intorno ad un ricettacolo conico cavo sul quale sono inseriti numerosi fiori gialli tubulosi (fiori del disco); l’infiorescenza è circondata da un involucro embricato appiattito; frutto piccolo, liscio, giallastro

Parte utilizzata (Droga) - Capolini essiccati.
Principi attivi - Olio essenziale contenente camazulene, l’α-bisabololo e i sesquiterpeni correlati. L’apigenina e i relativi glicosidi flavonoidi costituiscono fino all’8% della droga.
Proprietà ed Indicazioni terapeutiche - Uso interno:trattamento di disturbi digestivi come dispepsia, gonfiore epigastrico, digestione difficoltosa e flatulenza. Le infusioni dei fiori di camomilla vengono usate per il trattamento dell’irrequietezza e nei casi d’insonnia.
Uso esterno:infiammazione e irritazione della pelle e delle mucose.Viene anche usata per alleviare l’affaticamento degli occhi.
Precauzioni ed effetti indesiderati - La Camomilla è controindicata nei pazienti con nota sensibilità o allergia alle Asteracee. La presenza di lattoni  può causare reazioni allergiche nei soggetti sensibili e sono stati descritti casi di dermatite da contatto.

Coltivazione - La Camomilla cresce bene nei luoghi soleggiati in terreni calcarei, asciutti, argillosi e senza ristagni idrici. Preferisce un'irrigazione costante, circa due volte a settimana. Una concimazione con compost (5-10 kg/mq) o letame (10-20 kg/mq) prima della semina migliora la produzione , ma la pianta cresce bene anche nei suoli poveri.La Camomilla si semina in agosto-settembre Il seme non va interrato, ma soltanto depositato sul terreno  e successivamente rullato  La densità di impianto  è di circa 20-25 cm fra le piante .Potare la Camomilla all'inizio della primavera fino alla tarda primavera  rimuovendo i fusti morti.

Avversità - Afidi.

Preparazioni erboristiche e dosaggi - Dosi  per gli adulti: 2-8 g di capolini 3 volte al giorno; 1-4 mL 3 volte al giorno. Dosi di capolini per i bambini: 2 g 3 volte al giorno. Per lavaggi: 5 g per L di acqua




Descrizione - Pianta erbacea perenne, alta 30–90 cm, con odore aromatico e con numerosi  piccoli peli verde grigiastro; stelo angolato. Foglie verdi o verde-grigiastre, leggermente pubescenti sulla pagina superiore e più pubescenti sulla superficie inferiore, divisi pinnatamente con lobi lineari e a punta biancastra finemente appuntita, alternata, raggruppata alla base del gambo.Capolini  in un corimbo a sommità piatta (3–5 cm di diametro),
piccolo, peduncolato, di colore variabile dal bianco al rosa, magenta e
rosso; brattee involucrali in poche file, quella esterna un po' più corta della
interna. 5 cimette esterne in ciascun capolino femmina ,con ligula più o meno
dentata, patente; fiori interni ermafroditi, 5 lobi, con tubo corolla compresso e un ricettacolo alla base. Frutto ad
achenio compresso, oblungo o obovato, senza pappo

Parte utilizzata (Droga) - sommità fiorite e parte aerea essiccate
Principi attivi - Contiene olio essenziale,con proazulene, sesquiterpeni, che esposti al calore si trasformano in colorati azuleni,    tra cui camazulene e achillicina.
Altri importanti costituenti sono il pinene,
cariofillene, canfora,sabinene,1,8-cineolo,linalolo.
Proprietà ed Indicazioni terapeutiche - Per via orale per perdita di appetito, raffreddore comune, disturbi dispeptici,
come coleretico e per il trattamento della febbre. Esternamente per infiammazioni della pelle e ferite
Precauzioni ed effetti indesiderati - Dermatite allergica da contatto, reazioni di ipersensibilità della pelle o delle
mucose, come eruzioni cutanee, formazione di vescicole e prurito

Coltivazione - L’Achillea desidera un terreno drenante ma fertile e ricco di sostanza organica con pH neutro.Preferisce una esposizione in pieno sole.La semina si esegue ad aprile-maggio a dimora su terriccio umido, in gruppi di 7-10 semi avendo l’accortezza di non coprirli ma compattarli premendoli al suolo,oppure in ambiente protetto a marzo-aprile. Il sesto d'impianto è di 40 cm tra le singole piante,
Alla semina a dimora, fornire 50/80 gr per mq di un concime granulare;in vaso fornirne 6/10 gr Per le piante sviluppate utilizzare un fertilizzante liquido per piante da fiore.L'Achillea sopporta periodi di siccità,ma durante la crescita innaffiare evitando  ristagni idrici.

Avversità - L’Achillea può essere attaccata da cocciniglie, afidi, acari e funghi quali oidio, peronospora, ruggine e ticchiolatura

Preparazioni erboristiche e dosaggi - Per uso interno: infuso: 1–2 g in 150 ml di acqua bollita per 10–15 minuti, tre volte al giorno tra i pasti.  Per uso esterno:100 g per 20 litri di acqua tiepida o calda




Descrizione - Pianta erbacea perenne, alta 20–50 cm. La porzione aerea è costituita da una rosetta basale di foglie intere oblanceolate lunghe fino a 17 cm, dal centro delle quali sporge un eretto, semplice, ghiandolare fusto peloso alto fino a 0,6 m. Il fusto porta da due a quattro paia di foglie cauline, ovate, ellittico-oblunghe, lanceolate o oblanceolate, con forma arrotondata o apice dentato arrotondato e rivestito di numerosi peli non ghiandolari e ghiandolari, lunghi fino a 16 cm e larghi 5 cm. Peduncoli, da uno a tre, ciascuno terminante con un capolino emisferico o turbinato portante fiori giallo-arancio,
tubolari. Frutti, da neri a marroni, a cinque coste, con un ciuffo di peli

Parte utilizzata (Droga) - Capolini secchi.Conservare lontano da luce e umidità

Principi attivi - Olio essenziale, acidi grassi, timolo, pseudoguaianolide, lattoni sesquiterpenici  e glicosidi flavonoidi. I lattoni sesquiterpenici primari sono l'elenalina, l'11α,13-diidroelenalina e i loro esteri di acidi grassi. I flavonoidi includono i glicosidi e/o glucuronidi di spinacetina, ispidulina, patuletina e isoramnetina.
Proprietà ed Indicazioni terapeutiche - Trattamento del dolore e dell'infiammazione che derivano da lievi ferite, tra cui contusioni, ecchimosi, ematomi e petecchie, punture di insetti e flebiti superficiali
Precauzioni ed effetti indesiderati - Solo per uso esterno ma non applicare su ferite aperte. Applicazioni esterne croniche e frequenti possono indurre dermatite di origine tossica o allergica con prurito, formazione di vesciche, ulcere.
Se ingeriti,i capolini sono irritanti per le mucose con gastroenterite, paralisi muscolare (volontaria e cardiaca), un
aumento o diminuzione della frequenza cardiaca, palpitazioni cardiache, mancanza di respiro e morte. 
E’ stato segnalato un caso mortale di avvelenamento in seguito all'ingestione di 70,0 g di capolini. 
Non indicata a donne incinte

Coltivazione - L' Arnica preferisce un terreno ben drenato, argilloso, acido e con umidità moderata. L’Arnica può essere seminata direttamente  in pieno campo  in primavera  oppure in un semenzaio protetto già in autunno e fare successivamente il trapianto in primavera delle giovani piantine con sesto d'impianto di 40 cm tra le file e 20 cm sulla fila.Per una crescita ottimale,fornire fertilizzanti bilanciati ogni 4-6 settimane durante la stagione di crescita.Potare all'inizio della primavera fino a tarda primavera per migliorare la crescita e la fioritura rimuovendo le parti danneggiate

Preparazioni erboristiche e dosaggi - Solo per applicazioni esterne, applicare un infuso di 2g di capolini secchi per impacchi sulla parte interessata due o tre volte al giorno.





Descrizione - Pianta erbacea perenne,alta 0,4 - 1,5 m., legnosa alla base, con le porzioni erbacee che seccano annualmente e rimangono in vita soltanto le gemme svernanti. Le radici sono secondarie da rizoma. carnoso dal quale si dipartono fusti sterili e fioriferi di colore grigio-verde. Le foglie sono pennatifide , alterne,di colore verde, reso però grigiastro dalla presenza di una peluria bianca. Le foglie dei fusti sterili sono picciolate, mentre le foglie dei fusti fiorali sono sessili e progressivamente ridotte.L’ infiorescenza  è formata da numerosi piccoli capolini emisferici,  subsessili, a portamento pendulo, disposti unilateralmente di color oro. I capolini sono formati da un involucro, cilindrico-ovoidale, composto da 2 a 20 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori del disco. Le brattee, con una forma oblungo-ellittica e a consistenza erbacea, sono disposte in modo più o meno embricato su più serie. I fiori, da 30 a 60 per capolino, sono tetra-ciclici e pentameri,con forme tubulose. Possono essere divisi tra fiori solamente femminili (posti alla periferia da 9 a 20) e fiori bi-sessuali (posti al centro da 30 a 50) Il frutto è un achenio  sprovvisto di pappo.

Parte utilizzata (Droga) - foglioline terminali ed estremità fiorite,raccolte da luglio a settembre.
 
Principi attivi - tujone, absintina, anabsintina, artabsina, anabsina e anabsinina.
Proprietà ed Indicazioni terapeutiche - Tonico stomachico, coleretico e colagogo.vermifugo.
Precauzioni ed effetti indesiderati - L'Assenzio contiene tujone che è potenzialmente neurotossico e causa di attacchi epilettici, convulsioni,  insufficienza renale e scompenso cardiaco.

Coltivazione - L' Assenzio predilige un terreno povero,secco,ben drenato e prospera in condizioni di umidità moderata tramite un'irrigazione settimanale ed esposizione in pieno sole . Seminare in aprile-maggio con sesto d'impianto di 50 cm tra le file e 50 cm sulla fila. Fornire un concime ternario NPK 10-10-10 due volte all'anno in primavera e all'inizio dell'autunno.
L' Assenzio beneficia di  una potatura adeguata, in particolare all'inizio e alla fine della primavera, rimuovendo i fusti morti.

Preparazioni erboristiche e dosaggi - Infuso: 1,5g di Assenzio  in una tazza di acqua calda per 10 minuti. Bere una tazza mezz’ora prima dei pasti. Evitare  l’uso prolungato.





Descrizione - Pianta erbacea biennale, con  radice  grossa e fittonante. Il fusto è eretto, pubescente, ramificato e spesso arrossato. I rami si presentano corimbosi.
Le foglie basali: sono picciolate a lamina ovata o cuoriforme, glabre nella parte superiore e biancastre inferiormente. Le foglie cauline: sono a disposizione alterna, sessili e a forma lanceolata.L'infiorescenza è costituita da diversi  capolini sferici riuniti in corimbi che si formano solamente sui rami superiori. La struttura dei capolini è costituita da un peduncolo che sorregge un involucro  composto da diverse brattee, verdi e sub-glabre  disposte su più serie che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori tubulosi (da 40 e più) ermafroditi,. Il frutto è un achenio di 6-7 millimetri. Il colore è bruno-grigio chiazzato di scuro. Il pappo presenta delle brevi setole.

Parte utilizzata (Droga) - foglie fresche, raccolte in primavera da una pianta di un anno e ridotte in succo, e le radici raccolte durante il riposo autunnale.
 
Principi attivi - lignani (arctigenina, lappaoli e matairesinolo);acidi fenolici come acido caffeico, clorogenico ed isoclorogenico;principi amari come il deidro-costusicolattone e l'arctiopicrina;inulina, tannino e resine.
Proprietà ed Indicazioni terapeutiche -  antiflogistica, purificante del sangue, depurativa , ipoglicemica, diaforetica,  stomachica, lassativa e diuretica.
Precauzioni ed effetti indesiderati - Nessun effetto collaterale

Coltivazione - La Bardana predilige una esposizione soleggiata o in mezzombra.   
Preferisce umidità moderata e annaffiature settimanali costanti. Si semina da aprile a giugno con sesto d'impianto di 40 cm tra le file e 40 cm sulla fila.



Preparazioni erboristiche e dosaggi - Decotto di radice: 5g in una tazza d’acqua bollente, far bollire per 5-10 minuti, filtrare e bere 3 tazze al giorno.





Descrizione - Erba annuale, molto ramificata fin dalla base, assai odorosa, alta fino a 0,3-0,6 m; fusto angoloso, peloso e robusto. Foglie sessili, di color verde chiaro, con base semi-amplessicaule; intere, a margine ondulato o vagamente denticulato; peli ghiandolari su entrambe le facce; foglie inferiori spatolate, ottuse, talora acute all’apice, lunghe da 10 a 20 cm e larghe da 1 a 4 cm; foglie superiori oblunghe e mucronate, lunghe da 4 a 7 cm. Brattee involucrali lunghe 7-15 mm, ricoperte di lunghi peli ghiandolari; fiori periferici spesso multiseriati nelle piante coltivate; corolla oblungospatolata, giallo vivace od arancione, lunga 15-25 mm e larga 3 mm, 1-3 dentata con 4 o 5 venature, margine intero, ricoperta alla base da peli patenti, lunghi e grossi; corolla dei fiori del disco arrotondata, con apice 3-dentato, lunga da 1,5 a 2,5 cm e di diametro da 4 a 7 mm, tubo lungo 5 mm e lembo moderatamente allargato. Stigma corto, spesso, peloso; ovario oblungo, 0,5 mm di lunghezza, che si accartoccia dopo l’antesi. Acheni strettamente oblunghi, fortemente incurvati, debolmente costoluti, leggermente pubescenti o glabri, lunghi 10-12mm, gli acheni più esterni con superficie delle coste verrucosa, quelli più interni spinoso-verrucosa, sovente con margini ampi e ispessiti.

Parte utilizzata (Droga) - Fiori ligulati ed infiorescenze essiccati. L’infuso si utilizza per uso topico; gli estratti acquoso o alcoolici, le tinture e gli unguenti per uso esterno. Conservare in un recipiente chiuso e impermeabile alla luce
 
Principi attivi - saponine triterpeniche basate sull’acido oleanolico (calendulosidi) e i flavonoidi (3-O-glicosidi dell’isoramnetina e della quercetina), che includono l’astragalina, l’iperoside, l’isoquercitrina e la rutina. Altri costituenti sono l’olio essenziale, i sesquiterpeni ( cariofillene) e i triterpeni ( α- e la β–amirina, il lupeolo e il lupenone)
Proprietà ed Indicazioni terapeutiche - Trattamento esterno di tagli superficiali, lievi infiammazioni della pelle e delle mucose del cavo orale e delle ulcerazioni alle gambe
Precauzioni ed effetti indesiderati - Controindicata nei casi di allergia alle Asteracee. Sono stati riportati casi di lieve sensibilizzazione della pelle

Coltivazione -La Calendula desidera un terreno fertile,drenante e con pH neutro.Preferisce una esposizione in pieno sole.Durante la primavera annaffiare di rado, evitando eccessi e ristagni idrici. Nei periodi più caldi aumentare il numero delle irrigazioni.Si semina tra ottobre e novembre oppure tra marzo e aprile all’aperto e in febbraio in semenzaio caldo in gruppi di 7 – 10 semi avendo l’accortezza di non coprirli ma compattarli premendoli al suolo..Il sesto d'impianto è di  40 cm tra le piante.Fornire 50/80 g per mq di un concime granulare per piante fiorite.A pianta adulta utilizzare un fertilizzante liquido ogni 10-15 giorni

Avversità - La Calendula può essere soggetta a cocciniglie, afidi, acari e a malattie fungine quali oidio, peronospora, ruggine e ticchiolatura

Preparazioni erboristiche e dosaggi - Applicazione topica: un infuso di 1-2 g/150 mL. Uso esterno: un estratto con alcool al 40% (1:1) o una tintura in alcool al 90% (1:5). La tintura non deve venire diluita nel caso del trattamento delle ferite; per le compresse di garza, la tintura viene normalmente diluita ad almeno 1:3 con acqua sterilizzata



Descrizione - Erba annuale o biennale, fusto alto da 20 a 150 cm, verde, glabro o leggermente ragnateloso-pubescente. Foglie alterne, grandi, verde-lucido, venate o variegate di bianco, glabre con margini fortemente spinosi, foglie basali caulinari pinnatifide. Infiorescenza grande, composta di piccoli fiori tubulosi purpureo-rossi, ermafroditi, riuniti in un capolino, portato da un ricettacolo con brattee esterne spinose. Infruttescenze di 6-7 mm di lunghezza, composte da 6-8 acheni a tegumento duro con un pappo bianco setoso all’apice.

Parte utilizzata (Droga) - Frutti maturi essiccati e liberati dal pappo per i decotti. Conservare in contenitore ben chiuso, al riparo dalla luce
 
Principi attivi - Silimarina e Taxifolina
Proprietà ed Indicazioni terapeutiche - Trattamento di supporto delle epatiti acute e croniche e delle cirrosi, dei disturbi dispeptici e dei calcoli biliari
Precauzioni ed effetti indesiderati - Controindicato nel caso di allergia alle Asteracee. Non deve essere somministrato durante la gravidanza né ai bambini senza il controllo del medico. E' stato riportato un lieve effetto lassativo

Coltivazione - Il Cardo mariano  cresce bene in pieno sole e in condizioni ben drenate.  E' tollerante alla siccità ma richiede irrigazione settimanale. Fertilizzare  ogni due mesi con fertilizzanti ad alto contenuto di fosforo.La semina del Cardo mariano si effettua da febbraio in ambiente protetto; a metà primavera a dimora Il sesto d'impianto è di 9-10 piante.per  metro quadrato.Potare all'inizio o a fine primavera, rimuovendo il fogliame secco

Preparazioni erboristiche e dosaggi - 12-15 g di droga al giorno







Descrizione - Pianta erbacea perenne. Fusti eretti, robusti, ramificati, irsuti o glabri, alti 60-180 cm; foglie basali da ovate a ovato-lanceolate, acute, grossolanamente o finemente seghettate, piccioli lunghi fino a 25 cm, lamine lunghe fino a 20 cm e larghe fino a 15 cm, bruscamente assottigliate alla base, spesso cordate, decorrenti sul picciolo, con 3-5 nervature; foglie cauline lunghe 7-20 cm e larghe 1,5-8 cm, picciolate le inferiori e sessili le superiori, da grossolanamente dentate a intere, ruvide al tatto su entrambe le pagine; fillari lineare-lanceolati, assottigliati, interi, pubescenti sulla faccia esterna, ciliati, che passano alle pagliette; capolini lunghi 1,5-3 cm e larghi 5-10 mm, di colore purpureo; pagliette interne lunghe 9-13 mm, con barba lunga quanto la metà del corpo; corolle dei fiori del disco lunghe 4,5-5,5 mm, con lobi lunghi 1 mm; achenio lungo 4-4,5 mm, pappo a coroncina sottile di denti regolari.

Parte utilizzata (Droga) - Parte aerea fresca o essiccata,radice polverizzata
 
Principi attivi - olio volatile contenente il pentadeca-(1,8-Z)-dien, l’1-pentadecene, i chetoalchini e i chetoalcheni, borneolo, l’acetato di bornile, il pentadeca-8-(Z)-en-2-one, il germacrene D, il cariofillene e il cariofillene epossido; alcammidi, i polialcheni e i polialchini, i derivati dell’acido caffeico e i polisaccaridi.Nelle radici sono state trovate più di 20 alcammidi. I derivati degli esteri dell’acido caffeico presenti nella droga comprendono l’echinacoside, la cinarina e l’acido cicorico. Altri costituenti sono presenti in tracce e fra questi si trovano anche alcaloidi pirrolizidinici (tussilagine e isotussilagine).
Proprietà ed Indicazioni terapeutiche - La parte aerea e le radice vengono somministrate per via orale come terapia di supporto del raffreddore e delle infezioni delle vie aeree superiori e del tratto urinario. Gli effetti benefici vengono attribuiti alla stimolazione della risposta immunitaria. L’uso esterno riguarda la riparazione delle ferite e il trattamento di malattie infiammatorie della pelle .
Precauzioni ed effetti indesiderati - La droga non deve essere usata in presenza di malattie quali la tubercolosi, la leucocitosi, la sclerosi multipla, l’AIDS e le malattie autoimmuni.  Non deve essere somministrata a persone con accertata allergia alle Asteraceae

Coltivazione - Echinacea  preferisce un terreno ben drenato e una posizione soleggiata. Si adatta a periodi di siccità occasionali, preferendo però un'umidità moderata con irrigazioni settimanali Echinacea prospera con compost o fertilizzanti bilanciati in primavera e alta percentuale di fosforo prima della fioritura. Applicare trimestralmente, riducendo alla fine dell'estate. Può essere facilmente propagata dividendo la zolla di radici in piccoli cespi con radici e germogli,oppure  si semina in semenzaio all'aperto nel mese di ottobre; in questo caso il seme germinerà nei mesi di febbraio e marzo. Il trapianto delle piantine (9-10 piante.per  metro quadrato) sarà effettuato all'inizio di maggio.Potare all'inizio della primavera fino a tarda primavera, tagliando i fusti morti e i fiori appassiti

Preparazioni erboristiche e dosaggi - Parte aerea: 6-9 mL di succo di spremitura per non più di 8 settimane consecutive.Radice: infuso tre volte al giorno fra i pasti preparato versando acqua bollente (circa 150 mL) su circa mezzo cucchiaino da té di droga in polvere (circa 1 g), lasciando macerare per 10 minuti e filtrando.




Descrizione - Pianta perenne poco resistente al gelo,alta fino mezzo metro . Le foglie sono lanceolate o ellittiche, con margine dentellato, sono alterne, semplici, verde scuro brillante e hanno una superficie ruvida, a volte un po' pelosa.Ha fiori ermafroditi molto piccoli, numerosi, di colore biancastro, riuniti in capolini. I frutti sono acheni dotati di un pappo lanuginoso.



Parte utilizzata (Droga) - foglie seccate
Principi attivi - stevioside, e rebaudioside A,
Proprietà ed Indicazioni terapeutiche -  dolcificante
Precauzioni ed effetti indesiderati - Evitare  di assumere il prodotto in gravidanza


Coltivazione - La Stevia  preferisce un terreno ben drenato e costantemente umido con annaffiature settimanali. Fornire un fertilizzante a nutrizione bilanciata trimestralmente. Seminare da marzo a maggio con sesto d'impianto di  25-30 cm sulla fila e 60 cm tra le file. Potare dalla primavera, rimuovendo i rami secchi sopra i nodi fogliari.


Preparazioni erboristiche e dosaggi - Foglie essiccate: 1 g per tazza di tisana (da 1 a 5 tazze al giorno). Decotto: 2 cucchiaini di foglie per 1 Lt di acqua, far bollire per 10 minuti. Filtrare e bere.





Descrizione - Pianta erbacea perenne aromatica, alta fino ad 1 m; completamente glabra, verde o talvolta glauca. Fusto rotondeggiante, con 2 ali, eretto e ramificato all’apice. Foglie ovali, lineari-oblunghe, generalmente ellittiche, subcordate, piane o più o meno revolute al margine, e talvolta un certo numero di ghiandole puntiformi nere o marroni. Fiori numerosi, a costituire un’infiorescenza composta cimosa generalmente a pannocchia. Petali da oblunghi ad oblungo-ellittici, inequilaterali con numerose ghiandole puntiformi. Seme lungo 1 mm, cilindrico, marrone, con minute perforazioni disposte longitudinalmente.

Parte utilizzata (Droga) - Estremità fiorite essiccate per decotti, droga polverizzata o estratti in capsule, compresse, tinture e gocce.  Conservare in contenitori ben chiusi e al riparo della luce
 
Principi attivi - naftodiantroni (ipericina e pseudoipericina), i floroglucinoli iperforina e adiperforina; i flavonoidi (iperoside, quercitrina, isoquercitrina e rutina) e i tannini catechinici
Proprietà ed Indicazioni terapeutiche - Trattamento sintomatico degli episodi depressivi di lieve e moderata gravità. La comparsa degli effetti terapeutici  può richiedere 2-4 settimane.
Precauzioni ed effetti indesiderati - Evitare i trattamenti con raggi ultravioletti e le prolungate esposizioni dirette alla luce del sole, perché può verificarsi fotosensibilizzazione negli individui sensibili alla luce. La combinazione di Iperico con altri antidepressivi non è raccomandabile se non sotto supervisione del medico. Gli effetti collaterali della pianta sono rari e moderati e includono lievi irritazioni gastrointestinali, reazioni allergiche, stanchezza e irrequietezza. L'Iperico non deve essere impiegato in gravidanza, o nei bambini senza la supervisione del medico.

Coltivazione - L'Iperico si adatta a qualsiasi tipo di terreno, purché fertile e ben drenato. preferendo un'umidità del suolo moderata con irrigazione settimanale senza ristagno d'acqua. Può crescere sia al sole sia a mezz’ombra, ma con poca luce produce pochi fiori.Durante la stagione di crescita fertilizzare bisettimanalmente con concimi  a rilascio controllato. La semina si effettua tra settembre e ottobre con sesto d'impianto di 60 cm tra le piante.Si riproduce anche attraverso talea di fusto. L'Iperico richiede una potatura minima;  1/5-1/4 della lunghezza dei rami entro la fine della primavera.  Essendo perenne, può essere potato fino alla base durante l'inverno.

Preparazioni erboristiche e dosaggi - Dosaggio giornaliero:2-4 g di droga






Descrizione - Arbusto aromatico, alto 1-2 m. Rami da grigio-marrone a marrone scuro con lunghi germogli fioriti e foglie corte, corteccia che si sfoglia longitudinalmente.Foglie ampiamente distanziate su germogli fioriti; picciolo molto breve; lamina da lineare-lanceolata a lineare, lunga 17 mm, larga 2 mm su germogli fogliari, lunghi 2–6 cm, larghi 3–6 mm su germogli fioriti;grigio stellato tomentoso, base attenuata, margine intero, revoluto, apice ottuso.Infiorescenza a spiga fitta, interrotta o quasi continua, lunga 2–8 cm; verticillastri numerosi, con 6-10 fiori, quelli superiori densamente affollati; peduncolo circa tre volte più lungo della spiga; brattee cartacee,rombico-ovato, lungo 3–8 mm, color ruggine una volta asciutto; bratteole assenti o lungo fino a 2,5 mm, peduncolo lungo 1,0–1,5 mm; calice lungo 4–7 mm, tomentoso stellato densamente grigio all'esterno, con 13 coste longitudinali,labbro superiore intero, appendice obcordata, labbro inferiore quattrodentato; corolla lunga 10–12 mm, blu

Parte utilizzata (Droga) - infiorescenze essiccate.Conservare in un contenitore ben chiuso, in un luogo fresco e asciutto, al riparo dalla luce

Principi attivi - olio essenziale, contenente linalile acetato e linalolo . Altri componenti includono β-ocimene, 1,8-cineolo, eucaliptolo), canfora e ossido di cariofillene
Proprietà ed Indicazioni terapeutiche - Trattamento sintomatico dell'irrequietezza, dell'insonnia e come carminativo e antispasmodico per disturbi gastrointestinali di origine nervosa
Precauzioni ed effetti indesiderati - Controindicata nei casi di allergia nota alla pianta. Non usare durante la gravidanza

Coltivazione - La Lavanda desidera un terreno drenante ma fertile e ricco di sostanza organica con pH neutro.Preferisce un posizionamento in pieno sole. Può essere seminata da marzo ad aprile direttamente a dimora.Le sementi dovranno essere posizionate in superficie a distanza di circa 40 cm tra loro, avendo l’accortezza di non coprirli ma compattarli premendoli al suolo. Tenere umido fino alla germinazione. Alla semina  mescolare al terriccio 50/80 gr per mq di un concime granulare per piante fiorite,A pianta adulta utilizzare un fertilizzante liquido ogni 15 giorni,

Avversità - La Lavanda non soffre di particolari malattie, ma può comunque essere soggetta a cocciniglie, afidi, acari e malattie fungine quali  l' oidio

Preparazioni erboristiche e dosaggi - Come tisana,1–2 cucchiaini di fiori secchi per tazza, tre volte al giorno.
 Esternamente come aggiunta all’acqua del bagno, 20–100 g di fiori secchi per 20 l d'acqua




Descrizione - Pianta erbacea perenne alta 30-50 cm con radice fittonante e fusto legnoso alla base, prostrato-ascendente, ispido e striato.Foglie lungamente picciolate, palmato-lobate, a contorno pentagonale a 5 lobi arrotondati, margine dentellato e base cordata. Fiori ermafroditi, attinomorfi, pentameri, dialipetali, in coppia all'ascella delle foglie superiori; peduncoli fiorali eretti. Calice formato da due verticilli,5 sepali e 5 petali rosei striati di viola; stami concresciuti in un tubo. Frutto (achenio) appiattito e reticolato



Parte utilizzata (Droga) - fiori e  foglie raccolti prima della completa fioritura della pianta.
 
Principi attivi - Mucillagini,Antociani,Flavonoidi,Acidi aromatici,Tannini
Proprietà ed Indicazioni terapeutiche -  Protettiva della mucosa dell’apparato digerente,lassativa,emolliente e sfiammante delle vie respiratorie
Precauzioni ed effetti indesiderati - Priva di tossicità

Coltivazione - La Malva  preferisce una umidità costante senza ristagni d'acqua e un terreno ben drenato. Annaffiare settimanalmente soprattutto in caso di lunghi periodi di siccità e nelle settimane più afose in estate.
Fornire mensilmente di fertilizzanti bilanciati durante la crescita. La semina si esegue in marzo e in aprile, sotterrando leggermente i piccoli semi e mantenendo una distanza di almeno 25 cm tra ogni piantina. Se si dispone di un semenzaio caldo, si può seminare  in autunno e in inverno, per ottenere piante già grandi da trapiantare  in primavera. Potare la Malva all'inizio della primavera fino a tarda primavera, rimuovendo un terzo della sua altezza

Preparazioni erboristiche e dosaggi - Tisana:  2/3 cucchiai di erba secca in 500 ml di acqua a temperatura ambiente e lasciare macerare per 5/6 ore. Filtrare e bere 2/3 tazze al giorno.





Descrizione - Erba perenne con fusto eretto, legnoso, alto da 60 a 120 cm. Foglie alterne, da ovate a leggermente cordate, seghettate, vellutate, grandi, occasionalmente trilobate. Fiori rosa pallido, ascellari, ciascun calice sormontato da un calicetto a 6-9 divisioni. Frutto: un insieme di acheni uniti a formare un anello .




Parte utilizzata (Droga) - Radici essiccate decorticate o non decorticate, spezzettate, triturate o polverizzate. Conservare in recipienti ben chiusi e tenuti al riparo dalla luce

Principi attivi - Il contenuto in mucillagine consiste in una miscela di galatturonoramnani acidi, di glucani neutri e di arabinogalattani neutri
Proprietà ed Indicazioni terapeutiche - Trattamento della irritazione da tosse secca, delle irritazioni della mucose del cavo orale e della faringe e come emolliente nelle ferite e nella pelle secca.
Precauzioni ed effetti indesiderati - L'Altea può ritardare l’assorbimento di altri farmaci. Non deve essere somministrata durante la gravidanza o ai bambini senza la supervisione del medico.

Coltivazione - L'Altea desidera un terreno drenante ma fertile e ricco di sostanza organica con pH neutro.Preferisce un posizionamento in mezz’ombra. Può essere seminata da maggio ad agosto a dimora o in vaso. Il sesto d'impianto è  di 40 cm tra le piante, su terriccio umidificato, in gruppi di 3-5 semi avendo l’accortezza di non coprirli ma compattarli premendoli al suolo. Tenere umido fino alla germinazione. .Alla semina a dimora, mescolare al terriccio 50/80 g per mq di concime granulare per piante mentre in vaso fornirne 20g. Alle piante adulte fornire un fertilizzante liquido per piante da fiore ogni 10-15 giorni.L'Altea necessita di annaffiature regolari soprattutto durante il periodo estivo. Evitare sempre eccessi e ristagni idrici.

Avversità - L'Altea  può essere soggetto a problemi causati da cocciniglie, afidi, acari e
olio di neem (mosche bianche, afidi, lepidotteri, …)ò anche subire attacchi da malattie fungine quali oidio, peronospora, ruggine e ticchiolatura

Preparazioni erboristiche e dosaggi - Per la tosse secca e le irritazioni del cavo orale o della faringe: 0,5-3,0 g di droga come macerato acquoso a freddo oppure 2-8 mL di sciroppo che possono essere ripetuti fino ad una dose giornaliera complessiva corrispondente a 15 g della droga. Per l’irritazione gastrica: 3-5 g di droga come macerato acquoso a freddo fino a tre volte al giorno



Descrizione - Pianta erbacea biennale o perenne, alta fino a 2 metri, che possiede un fusto cavo con diametro di 4-5 cm, di colore verde e sfumature rossicce. Le foglie sono bipenatosette, lungamente picciolate, con il picciolo anch’esso cavo, e foglie terminali riunite a gruppi di tre. Il margine delle foglie è seghettato, con denti grandi e a punta bianca.L’infiorescenza è costituita da grandi ombrelle composte, emisferiche, costituite da circa 30 raggi, mentre le ombrellette risultano essere molto compatte, con un involucretto costituito da circa 10 brattee molto strette tra loro. Il colore dei fiori è verde.
Il frutto (detto impropriamente seme) è largo, di forma ellittica, quasi quadrato, appiattito e di colore verde-biancastro o verde chiaro, e alato. La pianta è glabra, ad eccezione dell’infiorescenza.

Parte utilizzata (Droga) - Radici essiccate raccolte quando la pianta ha 2 anni.Conservare in ambienti asciutti
.
Principi attivi - Olio essenziale (betafellandrene, pinene, bisabolene);Cumarine  (umbelliferone);Furanocumarine (bergaptene, arcangelina, arcangelicina, imperatorina, isoimperatorina);Flavonoidi  (arcangelone);Derivati dell'acido caffeico;Fitosteroli.
Proprietà ed Indicazioni terapeutiche - spasmolitica, carminativa, procinetica, eupeptica, colagogha e amaricante. E' in grado di stimolare la secrezione dei succhi gastrici, favorire il transito intestinale, stimolare la produzione della bile e allo stesso tempo favorirne l'escrezione.
Precauzioni ed effetti indesiderati - la pianta contiene furanocumarine fotosensibilizzanti, che possono provocare l'insorgenza d'infiammazioni cutanee ed eritemi solari. Pertanto, si sconsiglia l'esposizione ai raggi solari e ai raggi UV.L'utilizzo è controindicato  in gravidanza e se si assumono anticoagulanti.

Coltivazione - L'Angelica richiede un terreno profondo, sabbioso,umido e fertile,con pH 6-7 in parte all’ombra, in parte in pieno sole e riparata dal vento. Sopporta il freddo fino a 0 °C e il caldo fino a 38 °C.Si semina in semenzaio nell’estate e in autunno si mettono a dimora le piantine a distanza di 80 cm tra le file e 60 cm sulla fila. L'Angelica deve essere annaffiata ogni settimana. Concimare annualmente, in primavera, con un concime ad alto contenuto di fosforo e potassio.
L'Angelica beneficia della potatura all'inizio e alla fine della primavera, tagliando gli steli morti o danneggiati e le teste fiorite sfiorite.

Preparazioni erboristiche e dosaggi - infuso: 2-4 g di radici in 150 ml di acqua bollente, filtrare  e bere una tazza di infuso tiepido mezz'ora prima dei pasti





Descrizione - Pianta erbacea perenne, dioica, volubile, alta fino a 6 m. Le parti aeree sono costituite di numerosi steli lunghi, angolosi, pelosi e intrecciati. Foglie palmate, trilobate, occasionalmente da cinque a sette lobi, scabrose, verde scuro. Fiori con cinque brattee e cinque stami,portati in pannocchie ascellari. Fiori pistillati di colore verde chiaro, ciascuno consistente di un intero perianzio a coppa e di un ovaio uniloculare con un unico ovulo e due lunghi stimmi, portati su un amento conico frondoso. I frutti sono Strobili da ovati a ovato-cilindrici costituiti da un rachide che porta brattee squamose da verde-giallastro a marrone chiaro, ovate, membranose, ciascuna racchiudente un achenio ghiandolare bruno
Parte utilizzata (Droga) - Strobili essiccati.Conservare in un contenitore ermeticamente chiuso lontano da fonti di calore e luce.

Principi attivi - I costituenti principali sono le sostanze amare nelle resine. Le resine si differenziano in dure e morbide. I principali costituenti chimici delle resine morbide sono l'umulone e il lupulone e i relativi derivati. La resina dura contiene una frazione idrofila, δ-resina e una frazione lipofila,resina γ. L'olio essenziale  contiene principalmente monoterpeni e sesquiterpeni come β-cariofillene, farnesene, umulene e β-mircene. Altri costituenti includono il calcone,xantumolo, prenilflavonoidi e altri flavonoidi (ad es. kaempferolo,rutina) e tannini
Proprietà ed Indicazioni terapeutiche - Come sedativo per il trattamento della tensione nervosa e dell'insonnia. Trattamento di dispepsia e mancanza di appetito
Precauzioni ed effetti indesiderati -  Può causare sonnolenza ed è controindicato nei casi di allergia nota alla pianta

Coltivazione - Il Luppolo  ama gli ambienti umidi e ombreggiati e tollera il freddo fino a -30°C mentre non ama il sole diretto e i climi troppo caldi. Durante il periodo vegetativo, dalla primavera fino alla raccolta o alla perdita delle foglie, va irrigato con costanza con annaffiature settimanali .Si pianta a dimora all’inizio della primavera o in autunno dopo aver creato una struttura sulla quale arrampicarsi. Mantenere una distanza di almeno 1 metro tra ogni pianta e fornire stallatico pellettato, o  un fertilizzante NPK  granulare a lenta cessione. Oltre che per semina, il Luppolo si propaga facilmente tramite talee erbacee in primavera e estate. Potare all'inizio della primavera, tagliando i rami vecchi fino a terra.

Avversità - soggetto all’attacco di malattie fungine come la Peronospora o l’Oidio. In estate
può essere danneggiato seriamente da Ragnetto Rosso, e Popillia Japonica.

Preparazioni erboristiche e dosaggi - Strobili tagliati o polverizzati o polvere secca per infusi e decotti preparati con 0,5 g in 150 ml di acqua





Descrizione - Pianta arbustiva, caducifoglia, spinosa e alta 100-300 cm, con fusti legnosi glabri e con gemme svernanti.Le spine rosse sono robuste, arcuate, a base allungata e compressa lateralmente. Le foglie sono composte da 5-7 foglioline, ovali o ellittiche, con 17-22 denti sul margine. Hanno stipole lanceolate. I fiori, singoli o a 2-3, hanno 5 petali, un diametro di 4-7 cm, di colore di solito rosa pallido e sono poco profumati. Hanno un peduncolo di 20-25 mm e sono generalmente superati dalle foglie. I sepali laciniati, lunghi da 15 a 18 mm, dopo la fioritura si piegano all'indietro e cadono in breve tempo. Il falso frutto della rosa canina,è caratterizzato da un colore rosso e da una consistenza carnosa Esso deriva dalla modificazione del ricettacolo fiorale e contiene al suo interno degli acheni. Gli acheni sono i frutti veri e propri della rosa canina, derivano dalla modificazione dei carpelli ed ognuno di essi contiene un seme. La struttura nel suo insieme viene chiamata cinorrodo
Parte utilizzata (Droga) - frutti, seccati e sminuzzati.I cinorrodi si raccolgono in agosto-settembre togliendo gli acheni (semi) e la peluria che è al loro interno.
 
Principi attivi - altissimo contenuto di vitamina C :e  di bioflavonoidi (fitoestrogeni), tannini, acidi organici, pectine, carotenoidi e polifenoli
Proprietà ed Indicazioni terapeutiche -  Vitaminizzante,antiossidante , astringente  intestinale, antidiarroico, vasoprotettore e antinfiammatorio,
Precauzioni ed effetti indesiderati - pianta priva di effetti collaterali

Coltivazione - La Rosa canina preferisce terreni ben drenati e ricchi di sostanza organica,con pH compreso tra 6.0 e 7.0. L'esposizione deve essere al sole per almeno 6-8 ore al giorno. Richiede un’irrigazione regolare, ogni 1-2 settimane,specialmente durante i periodi asciutti. Utilizzare fertilizzanti bilanciati in primavera, passando a fertilizzanti ad alto contenuto di azoto prima della fioritura per una migliore fioritura. Fertilizzare ogni sei mesi, evitando eccessi. La Rosa canina può essere propagata da seme o da talea tagliando un fusto sano a un angolo di 45 gradi, e applicando ormone radicante. I semi possono essere seminati in primavera, mentre le talee vengono generalmente prese in autunno o in primavera. Piantare le rose in buche  con concime organico e mantenere una distanza di 60 cm tra le piante  La potatura può essere eseguita in autunno o primavera, rimuovendo rami morti o danneggiati.

Preparazioni erboristiche e dosaggi - Tisana :mettere in una tazza di acqua calda 1 cucchiaio  di cinorrodi secchi e lasciare in infusione per 10 minuti circa. Filtrare e bere 2/3 tazze al giorno.




Descrizione - Pianta erbacea perenne piuttosto alta, le cui porzioni sotterranee sono formate da un rizoma verticale con numerose radichette e da uno o più stoloni. Le parti aeree consistono in un fusto cilindrico, cavo scanalato, che può raggiungere i 2 m di altezza, ramificato nella regione terminale e portante foglie opposte prive di stipole, pennatosette, con piccioli abbraccianti. L’infiorescenza consiste è una cima di racemi con piccoli fiori bianchi o rosa. I frutti sono acheni ovato-oblonghi, con 4 creste e un solo seme.

Parte utilizzata (Droga) - Radici, rizomi e stoloni essiccati.Conservare in recipienti ben chiusi, al fresco e al riparo dall’umidità e dalla luce
Principi attivi -I principali componenti dell’olio essenziale sono il bornile acetato e il bornile isovalerato. Tra gli altri costituenti più significativi sono compresi il β-cariofillene, il valeranone, il valerenale, l’acido valerenico ed altri sesquiterpenoidi e monoterpeni. Un secondo gruppo importante di costituenti è formato da una serie di esteri epossidici monoterpenici di iridoidi biciclici non glicosilati, i cosiddetti valepotriati. I principali sono il valtrato e l’isovaltrato.
Proprietà ed Indicazioni terapeutiche - Come blando sedativo e come induttore del sonno
Precauzioni ed effetti indesiderati - la Valeriana non va usata durante la gravidanza e l’allattamento. All’uso cronico di  Valeriana sono stati associati alcuni lievi effetti collaterali, quali cefalea, eccitabilità, irritabilità ed insonnia. Dosi molto elevate possono provocare bradicardia ed aritmie, oltre che rallentare la motilità intestinale

Coltivazione - La Valeriana  preferisce un terreno umido annaffiando settimanalmente, specialmente durante la stagione di crescita, Utilizzare un fertilizzante bilanciato con rapporti NPK uguali ogni 4-6 settimane a partire dalla primavera. Seminare a marzo-aprile o da luglio a ottobre mantenendo una distanza di 40 cm tra le piante. Potare in primavera per rimuovere i fusti morti

Preparazioni erboristiche e dosaggi -  Radice e rizoma allo stato secco, 2-3 g per tazza di infuso 1-5 volte al giorno fino ad un totale di 10 g





Descrizione - Pianta erbacea perenne con fusti quadrati, eretti, verdi o porporini, alti da 30 a 150 cm, con radici striscianti; l’intera pianta è ricoperta da peli urticanti. Foglie opposte, cordate alla base, oblunghe od ovate, finemente dentate; faccia superiore verde scura e l’inferiore più chiara. Fiori imperfetti, piccoli, verdi, dioici (la pianta ha fiori maschili o femminili in individui diversi), si presentano in spighe all’ascella delle foglie superiori; i fiori maschili, comunemente chiamati anche “sterili” hanno il perianzio a quattro divisioni e 4 stami, che sono piegati verso l’interno nel boccio; i fiori femminili, comunemente chiamati anche “fertili”, hanno il perianzio simile, a circondare un ovario monocarpellare con un singolo ovulo, sormontato da uno stilo con stigma piumoso. Il frutto è una noce.

Parte utilizzata (Droga) - Radici e rizomi essiccati. Conservare in contenitori ben chiusi, al riparo dalla luce e dall’umidità
 
Principi attivi - Acidi grassi, terpeni, fenilpropani, lignani, cumarine, triterpeni, ceramidi, steroli e lectine. Tra questi composti sono presenti acido ossalico, acido linoleico, 14-ottacosanolo, acido 13idrossi-9-cis,11-trans-ottadienoico, acido α–dimorfecolico (acido 9-idrossi-10trans,12-cis-ottadecadienoico), scopoletina, p-idrossibenzaldeide, alcool omovanillilico, β-sitosterolo, stigmasterolo, 24-R-etil-5α-colestan-3β,6α-diolo, campesterolo, daucosterolo (e relativi glicosidi), secoisolariciresinolo–9-O-β-D-glucoside, neoolivile, acido oleanolico, acido ursolico,
Proprietà ed Indicazioni terapeutiche - Trattamento sintomatico delle malattie delle basse vie urinarie. Diuretica.
Precauzioni ed effetti indesiderati - Controindicata nei casi di allergia nota alle piante della famiglia delle Urticaceae. A causa dei suoi effetti sul metabolismo degli androgeni e degli estrogeni, è controindicata durante la gravidanza, l’allattamento e nei bambini sotto i 12 anni. Sono stati riportati alcuni casi di effetti collaterali gastrointestinali minori e transitori, come diarrea, dolore gastrico e nausea e reazioni allergiche cutanee

Coltivazione - L' Ortica prospera al sole,in  terreno e ricco di azoto e umido  necessitando di annaffiature settimanali. Si semina in primavera oppure si trapiantano porzioni di radice ottenute da divisione del cespo con sesto d'impianto di 60-80 cm tra le piante.Se non controllata, l' Ortica diventa invasiva a meno che non la si coltivi in vaso.



Preparazioni erboristiche e dosaggi - 4-6 g di droga in infusione
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